C’è una sfida tecnologica lanciata da tempo in ferrovia, quella del gancio automatico digitale sui carri merci. Tutti lo vogliono, ma alla fine ogni volta si torna alla casella di partenza. Ora l’obiettivo è che il progetto pilota e la fase di test si concluda a dicembre 2022 per arrivare alla soluzione definitiva e tagliare il traguardo entro il 2025. Ma tra indecisioni e obiettive difficoltà a estendere una nuova tecnologia su tutto il parco, l’orizzonte si allontana. Del resto, studi e progetti non sono mancati nel passato, così come anche le battute d’arresto e i ripensamenti per dei risultati non brillantissimi.
L’obiettivo fissato nel 2020 era quello d’individuare una soluzione standard valida per tutta la rete europea. In campo sono scese le ferrovie merci tedesche DB Cargo, con le austriache Öbb Rail Cargo e le svizzere Sbb Cargo, all’interno di un progetto che vede coinvolto il consorzio DAC4EU costituito insieme alle aziende specializzate Ermewa, Gatx Rail Europe e Vtg e finanziato con 13 milioni di euro dal ministero tedesco dei Trasporti. A ottobre 2020 è stato avviato il programma di test con quattro prototipi di gancio automatico digitale. Si è dunque entrati nella fase del progetto pilota verso l’obiettivo del collaudo e dell’approvazione definitiva. Alcuni carri merci hanno ricevuto i prototipi di Dac (accoppiamento automatico digitale) proposti da Dellner, Voith, Wabtec/Faively e Caf. Inviati al sito di prova tedesco di Görlitz-Schlauroth sono stati sottoposti a 440 test per verificarne il comportamento in ogni condizione anche alle temperature più estreme.
La scommessa è molto ambiziosa e rappresenta un cambiamento epocale non solo dal punto di vista tecnico, ma anche organizzativo ed economico per la ferrovia merci nel suo complesso. Entro il 2030, osservano i proponenti del consorzio, i treni in tutta Europa dovranno essere dotati della nuova tecnologia, essenziale per mantenere competitivo il servizio ferroviario merci. Ma non sono pochi gli scettici che ritengono preferibile battere altre strade, meno tecnologiche, ma più semplici come riprendere la strada dei ganci semiautomatici, come quelli russi.
La sperimentazione del Dac avviene nell’ambito di un progetto di ricerca paneuropeo conosciuto come Shift2Rail che si sta sviluppando su vari fronti. Tra questi, uno dei più spettacolari ha avuto la sua dimostrazione concreta il 19 ottobre 2020, quando un treno merci dotato di tecnologia Ato (Automatic train operation, vale a dire Comando automatico del treno, una soluzione attualmente usata quasi esclusivamente nelle metropolitane) ha percorso una sezione della linea principale della valle del Rodano, in Svizzera, tra Sierre e Sion. Composto da sette carri e trainato da una macchina delle ferrovie tedesche DB ha testato con successo l’integrazione tra la tecnologia Ato e il segnalamento europeo Etcs di livello 2.
Piermario Curti Sacchi