Con una nota diffusa il 13 marzo 2024, l’associazione Fercargo denuncia senza mezzi termini che “le misure adottate negli ultimi diciotto mesi dal Governo sono devastanti per il settore merci ferroviario” e “sono anche in netta controtendenza con l’obiettivo apparentemente condiviso di andare verso una green economy”. Se si continuerà su questa via “il settore è destinato a diventare marginale nel sistema dei trasporti sia nazionali che transfrontalieri”. Per sostenere questa tesi, l’associazione presenta casi concreti.
Il primo è il Decreto cosiddetto “loco-carri” che riduce il contributo introdotto nel 2021 per il rinnovo del parco rotabile di 70 milioni di euro, rispetto agli originari 210 milioni. Fercargo precisa che “se questo provvedimento rimarrà così formulato metterà in estrema difficoltà le numerose imprese che, alla luce del Decreto, avevano già pianificato ed attuato ingenti investimenti, oltre a perdere la sua funzione di sostegno al rinnovamento del parco locomotive e carri”.
Gli altri casi sono l’interruzione per oltre un anno del contributo ferrobonus, il taglio per il 2023 dei fondi destinati allo Sconto Pedaggio, che è una misura vitale per il settore, e “la totale mancanza di qualsiasi forma di sostegno alle imprese nella difficile situazione determinata dalla enorme mole di lavori sulla rete ferroviaria nazionale legati al Pnrr, con l’attivazione di numerosi cantieri che portano alla chiusura parziale o completa di moltissime linee in tutto il Paese”.
In quest’ultimo caso, l’associazione precisa che “tale riduzione di capacità raggiunge punte del 60% in termini di disponibilità di tracce per i treni merci e comporta in molti casi l’impossibilità di effettuare traffici - con un pesantissimo impatto sui ricavi o, nella migliore delle ipotesi, un aumento delle percorrenze - con un forte aumento dei costi. Lo stesso effetto negativo sugli operatori che scaturisce a causa delle prolungate chiusure parziali o totali dei tunnel del Gottardo e del Frejus, fondamentali per il transito delle merci verso l’Europa, per le quali non vengono previsti supporti di alcun genere”.
Fercargo conclude che l’azione del Governo porterà a un risultato paradossale: “quando saranno pronte e adeguate le infrastrutture, infatti, potrebbero non essere utilizzate a causa della mancanza di traffici, vanificando così miliardi di euro d’investimenti”. Quindi l’associazione invita il Governo – e in particolare il ministero dei Trasporti - “a rivedere le posizioni fin qui adottate, prima che il danno diventi irreparabile, chiedendo che venga attuato un non più rinviabile intervento a sostegno del comparto”.