La sostanziale coincidenza delle date è del tutto casuale, ma sicuramente il Consiglio federale, vale a dire l'organo esecutivo del Governo della Confederazione svizzera, nella sua delibera del 16 agosto 2023, aveva ben presente l’incidente accaduto pochi giorni prima, il 10 agosto, con lo svio di un treno merci all’interno del tunnel di base del Gottardo. La più alta autorità istituzionale elvetica, superando una certa esitazione sui nuovi investimenti ferroviari da mettere in cantiere e un attendismo da più parti criticato, ha rotto gli indugi e adottato una strategia di interventi a lungo termine che prende il nome di Prospettiva Ferrovia 2050 e che comporta investimenti aggiuntivi per 2,6 miliardi di franchi (2,7 miliardi di euro).
In pratica la decisione aggiorna il programma di investimenti conosciuti come fasi di ampliamento 2025 e 2035 che valgono circa 20 miliardi di franchi. Anche se la nuova strategia concentra l’attenzione sui grandi nodi con un occhio di riguardo per il trasporto passeggeri, sullo sfondo c’è la volontà di evitare gravi ripercussioni sull’esercizio dovute a incidenti come quello di Rastatt nel 2017, Losanna e Ginevra nel 2021, fino all’attuale blocco del Gottardo.
Uno dei principali interventi deliberati lungo i grandi itinerari transalpini riguarda il completamento integrale del tunnel di base del Lötschberg. Dopo molte esitazioni, e ipotesi di adeguamento solo parziale, il Consiglio federale sposa la tesi del completamento definitivo che consente di aumentare la capacità della linea ferroviaria di congiunzione con il corridoio del Sempione, ma soprattutto evita la chiusura totale della galleria per lavori ipotizzati in non meno di otto mesi. Questa scelta comporta un investimento aggiuntivo di 640 milioni di franchi, per un intervento però definitivo e risolutivo.
Attualmente la galleria di base del Lötschberg, lunga 34,6 chilometri, è in esercizio completo solo su un binario, con un parziale raddoppio per circa un terzo del suo percorso. Sempre nell’ambito dei collegamenti con un respiro non solo locale ma anche transfrontaliero c’è la volontà di accelerare la posa di un terzo binario tra Giubiasco e Bellinzona per potenziare l’asse tra il Ceneri e il Gottardo.
La decisione del Consiglio federale viene giudicata positivamente dagli operatori, anche se non mancano le riserve come quelle espresse dall’associazione Swiss Railvolution che persegue con tenacia l’esigenza di sviluppare tutti i corridoi ferroviari. La nuova strategia adottata dal Governo viene vista come un piccolo passo nella giusta direzione, dove manca però una visione globale di potenziamento di tutta la rete. L’incidente nella galleria di base del Gottardo mostra tutti questi limiti. Se l’incidente al treno merci fosse accaduto qualche chilometro prima, nella zona di Bellinzona, sia la linea storica sia quella ricompresa nel progetto Alptransit, non sarebbero state percorribili per settimane.
Ecco perché secondo Swiss Railvolution, occorre prevedere anche la circonvallazione merci di Bellinzona (quale raccordo diretto tra il Ceneri e il Gottardo), insieme a nuovi tracciati tra Lugano e Milano e tra il portale nord del Gottardo, il nodo strategico di Arth-Goldau e la galleria dello Zimmerberg, che sarà comunque completata secondo la Prospettiva Ferrovia 2050. Resta fuori dai progetti decisi dalle autorità elvetiche anche la necessità di bypassare uno dei principali punti deboli della rete svizzera, quella del nodo di Olten, direttrice centrale di tutta la Confederazione.
Piermario Curti Sacchi