La scommessa iniziale era ambiziosa: arrivare fino a diciotto treni completi al giorno carichi di container da inviare verso diverse destinazioni nazionali. Carro dopo carro quell’obiettivo appare sempre più a portata di mano. Il terminal container di Vado Ligure ha superato all’apparenza senza contraccolpi le ricadute negative legate alla pandemia e ha chiuso la prima parte del 2021 con risultati decisamente positivi sul fronte dell’intermodalità ferroviaria. Nel solo mese di marzo 2021 i carri ferroviari per il trasporto dei container movimentati nello scalo ligure hanno registrato un incremento del 56% rispetto all’anno precedente. E nei primi tre mesi del 2021 in totale i carri sono stati poco meno di 3800. Questi numeri hanno favorito l’avvio i due ulteriori coppie di treni verso il terminal di Piacenza.
Nel 2020 si era partiti con cinque treni settimanali, per arrivare all’inizio dell’estate 2021 a una media di tredici coppie e ulteriori prospettive di crescita per Vado Gateway, il terminal container gestito da APM Terminals Vado Ligure (controllata con quote di maggioranza da APM Terminals insieme a Cosco Shipping Ports e Qingdao Port International). La società APM si era posta l’obiettivo di movimentare via ferrovia il 40% del traffico container e questa quota non appare più soltanto un buon proposito. I treni da Vado raggiungono i terminal di Milano, Piacenza, Padova e Rubiera. Questo intenso traffico ha subito posto come prioritaria l’esigenza di potenziare le connessioni ferroviarie di Vado Gateway per le quali c’è l’impegno da parte di Rfi, il gestore nazionale della rete ferroviaria. L’intervento già in corso riguarda Vado Zona Industriale e il Parco Doria dove entro l’estate 2022 il controllo del traffico avverrà in modo flessibile e sicuro attraverso un apparato computerizzato (Acc) di nuova installazione. Contestualmente saranno recuperati alcuni binari attualmente inutilizzati per creare nuove aree di sosta per il traffico intermodale.
Vado Ligure, come del resto anche Genova, per favorire la crescita della modalità ferroviaria, potranno contare in prospettiva anche sulle potenzialità del Terzo Valico, la nuova linea dei Giovi in avanzata fase di costruzione la cui entrata in esercizio è prevista nel 2024. Vado Gateway ha una capacità di 900mila teu l’anno con una banchina di 700 metri lineari e fondali profondi adatti ad accogliere anche le grandi navi di nuova generazione (Ulcs).
Piermario Curti Sacchi