Gli immensi spazi espositivi della fiera di Berlino sono stati i protagonisti a fine settembre di InnoTrans 2024, la più grande manifestazione mondiale dedicata alla tecnologia del trasporto ferroviario. I numeri sono stati da record, non solo per l’interesse manifestato da poco meno di 150mila visitatori, ma soprattutto per il numero degli espositori, che hanno sfiorato i 3mila, provenienti da una sessantina di Paesi.
Visto il numero dei partecipanti e degli stand si può pensare che ci fosse di tutto e di più. Questo è vero, ma alla fine il filo conduttore è stato uno solo, il treno digitale nelle sue varie declinazioni. Non a caso la cerimonia di apertura di InnoTrans è stata interamente dedicata all’intelligenza artificiale e alle opportunità che questa offre agli operatori e al settore ferroviario. Il digitale apre nuove prospettive nella manutenzione predittiva dei veicoli, nel controllo dello stato dell’infrastruttura, nell’ottimizzare carichi e capacità dei convogli, nello sveltire i tempi della composizione soprattutto dei treni merci.
Sullo sfondo resta però la scommessa, tutta da giocare, per arrivare a un vero mercato ferroviario unico a livello continentale, standardizzato almeno a partire dai corridoi principali, come la rete Ten-T, e dove un ruolo da protagonista lo giocano in particolare due elementi legati alla digitalizzazione: il segnalamento europeo Ertms/Etcs e l’accoppiamento automatico digitale (Dac) per il trasporto merci. Sono anni che se ne parla, i progetti non mancano, anzi ci si è dispersi su soluzioni sempre e solo sperimentali, ma a InnoTrans si è avvertito il segno del cambiamento. Le organizzazioni ferroviarie europee hanno firmato proprio a Berlino una dichiarazione d’intenti in cui si impegnano a promuovere a partire dagli assi principali l’adozione dello standard unificato, affrontando in modo concreto tutti gli aspetti operativi.
Insieme a questo c’è lo sviluppo della tecnologia destinata a sostituire nelle comunicazioni il Gsm-R (dove R sta per rail): si chiama Future rail mobile communications system e per la prima volta è uscito dall’ambito della discussione scientifica, e presto scenderà in pista, il circuito di prova delle ferrovie polacche Pkp dove un gruppo di aziende guidate da Ericsson avvierà una sperimentazione reale, sul campo.
Così come Siemens Mobility ha messo a punto la suite Signaling X che integra diversi sistemi di segnalazione in un’unica piattaforma a 360 gradi, dalla manutenzione, alle ispezioni dei mezzi completamente automatizzate, ai sistemi diagnostici a distanza. Anche l’italiana Rfi è stata protagonista con le tecnologie di ultima generazione improntate sull’intelligenza artificiale per manutenzione, monitoraggio e prevenzione.
Ma anche i settori all’apparenza più tradizionali non hanno lesinato novità. In primo piano si è posta ancora una volta Knorr-Bremse con un nutrito pacchetto di innovazioni. Vista la storia dell’azienda, “bremse” in tedesco significa freno, ecco il freno elettromeccanico digitale che rappresenta una svolta secolare per la ferrovia finora legata indissolubilmente alla pressione dell’aria e alla spinta meccanica nelle operazioni di frenatura di tutti i convogli.
Il cerchio delle innovazioni si chiude con l’accoppiatore automatico digitale che Knorr-Bremse ha sviluppato con il Dac 5, dotato di un attuatore elettrico in modo che i carri merci e le locomotive possono essere sganciati da remoto dallo stesso macchinista attraverso un sistema di gestione del controllo del treno oppure singolarmente con l’uso di un pulsante accanto all’accoppiatore. Tutto questo si inserisce nella tecnologia del rilevamento automatico del treno, in cui ogni componente del convoglio dialoga in modo sinergico. È solo una questione di costi, ma tutto è pronto per lo sviluppo commerciale.
Piermario Curti Sacchi