Per rilanciare il trasporto ferroviario merci tra Italia e Francia sceso ai minimi storici, la ricetta già esiste, ha dimostrato di poter funzionare e basterebbe copiarla da chi l’ha messa in atto con successo, vale a dire la Svizzera. Questo suggerimento, all’apparenza semplice ma evidentemente non così scontato è contenuto in un documento propositivo sulla logistica, articolato in più punti, messo a punto da Confindustria Piemonte con la collaborazione di Unioncamere Piemonte.
La realtà attuale è quella di una ferrovia tra Italia e Francia che ha perso progressivamente competitività rispetto al tutto strada per i limiti tecnici delle linee di confine, sia quella di valico del Frejus sia quella lungo la riviera ligure e quindi Ventimiglia. In particolare, la linea da Torino a Modane è ormai fuori mercato per la ridotta massa trainabile, per la sagoma limitata e per i vincoli sulla lunghezza dei treni.
Secondo Confindustria Piemonte bisognerebbe adottare una misura di incentivi provvisori che accompagnino il trasporto ferroviario da adesso fino all’apertura del tunnel di base del Moncenisio, tappa principale della nuova linea tra Torino e Lione. La “misura compensatoria temporanea” si ispira al provvedimento adottato da anni dall’Ufficio Federale dei Trasporti (Uft) della Svizzera. La ricetta elvetica è semplice quanto efficace: prevedere incentivi per il trasporto su ferro di importo progressivamente ridotto in relazione diretta con la crescita degli investimenti sull’infrastruttura ferroviaria in quanto questi ultimi hanno una ricaduta positiva sulla competitività del trasporto su rotaia.
L’iniziativa proposta dal mondo imprenditoriale piemontese dovrebbe essere supportata alla pari dai Governi italiano e francese in quanto il corridoio Torino-Chambery presenta quasi la stessa percorrenza nei due Paesi ed è analogo come lunghezza e caratteristiche a quello attraverso la Svizzera sostenuto dall’Uft. L’incentivo dovrebbe riguardare tutte le modalità di trasporto ferroviario, quindi non solo l’attuale Autostrada Ferroviaria Alpina (Afa), tra l’altro l’unica che ha registrato tassi di crescita.
Restano però da verificare eventuali vincoli comunitari e la compatibilità con l’attuale Ferrobonus. Il provvedimento potrebbe essere attuato sperimentalmente per una durata di due anni in modo da valutare i risultati effettivi. Il documento di Confindustria Piemonte suggerisce anche delle ipotesi per il regolamento di attuazione. L’importo delle sovvenzioni potrebbe essere stabilito annualmente sulla base del volume di traffico previsto, della competitività della ferrovia e dell’evoluzione dei prezzi dei trasporti in generale. Il bonus dovrebbe considerare origine/destinazione del treno ed essere concesso solo per i trasporti effettuati (lettera di vettura) e non genericamente prenotati.
Piermario Curti Sacchi