La Procura di Lodi allarga il perimetro dell’inchiesta sullo svio del Frecciarossa 1000 AV 9595, che ha causato la morte dei due macchinisti e il ferimento di trentuno persone. Il procuratore di Lodi, Domenico Chiaro, ha annunciato l’iscrizione al registro degli indagati di altre dodici persone, che sono dipendenti o collaboratori di Rete Ferroviaria Italiana, tra cui l’amministratore delegato Maurizio Gentile, e di Alstom Ferroviaria. L’ampliamento dell’inchiesta sul gestore della rete e sul fornitore di componenti dell’infrastruttura rafforza l’ipotesi di un difetto a un deviatoio, che avrebbe scagliato il treno su un binario di servizio e la prima carrozza, dove c’erano i macchinisti morti, contro un edificio.
L’inchiesta della Magistratura riguarda i reati di disastro ferroviario colposo, omicidio colposo e lesioni multiple e finora coinvolge diciotto indagati, compresi i componenti della squadra che la notte prima dello svio stava lavorando proprio alla sostituzione del deviatoio. La Procura ha annunciato che le perizie sul luogo dell’incidente proseguiranno fino a domenica, in modo da togliere parzialmente il sequestro e permettere la ripresa della circolazione dei treni ad alta velocità.
Dopo l'annuncio dell’iscrizione nel registro degli indagati dell’amministratore delegato e di altri dipendenti, Rete Ferroviaria Italia ha diffuso un comunicato dove conferma la fiducia nell’operato della Magistratura e “comprende la necessità della notifica di ulteriori avvisi di garanzia come atto dovuto per consentire la più ampia partecipazione agli accertamenti irripetibili che si svolgeranno nei prossimi giorni”. La società aggiunge che “oggi la rete ferroviaria italiana è tra le reti più sicure in Europa, grazie anche all’articolato sistema di gestione della sicurezza”.