Udine è stato promosso a polo manutentivo di primo piano per l'ultima generazione di locomotive Siemens della famiglia Vectron. A maggio 2019 sono state inaugurate le nuove officine di manutenzione di proprietà di InRail, l'impresa ferroviaria italiana con sede operativa nella città friulana e attiva nel trasporto merci in Italia e nei collegamenti con l'Austria e la Slovenia e più recentemente con la Svizzera via Chiasso.
InRail aveva acquisito la sede delle vecchie officine Fs del deposito di Udine, le ha ristrutturate e destinate a polo manutentivo non solo per i propri rotabili, in quanto Siemens ha deciso di appoggiarsi a questa struttura per gli interventi su tutte le Vectron, ormai una presenza costante nei servizi sulla rete italiana. Nella nuova struttura sono stati investiti 3,5 milioni di euro che ne fanno un polo di primo piano tra i più significativi gestiti direttamente da un'impresa che non sia riconducibile a Trenitalia: oltre 17 mila metri quadrati, di cui 6 mila coperti e un parco ferroviario con una decina di binari.
InRail dispone di quattro esemplari di E 191, di proprietà oppure noleggiate attraverso Locoitalia, la prima società italiana specializzata nel leasing di materiale ferroviario, oltre a numerosi altri mezzi, elettrici o diesel. L'impresa ferroviaria friulana affianca quella di Udine alle altre unità manutentive in Liguria e Piemonte, così come può contare su un ufficio operativo a Nova Gorica in Slovenia, prima società dopo Trenitalia ad aver ottenuto l'autorizzazione a operare in territorio sloveno. Pur essendo una realtà di dimensioni contenute, InRail ha qualche fiore all'occhiello, come la prima locomotiva elettrica operativa dotata di modulo diesel, conosciuto come "last mile" (ultimo miglio) per manovrare in autonomia nei raccordi non elettrificati.
Per festeggiare i dieci anni dalla sua costituzione avvenuta nel 2009, InRail ha deciso di rivolgersi al visual designer Emmanuele Panzarini per studiare una livrea celebrativa che è stata disposta su pellicola sulla E 191.101. L'opera è una doppia tela lunga oltre dodici metri, dove Panzarini ha voluto rappresentare il senso di dinamicità e movimento utilizzando la forma geometrica del triangolo.
Piermario Curti Sacchi
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