La ferrovia adriatica è destinata a diventare sempre più un itinerario adatto a favorire lo sviluppo delle merci. La linea che da Bologna raggiunge Bari e poi si spinge fino alla punta del Salento da anni è interessata da interventi di potenziamento e riqualificazione. Oltre a elevare la velocità massima per i treni passeggeri con lunghe tratte percorribili a 200 km l’ora, sono state eliminate tutte le interferenze per adeguare il tracciato al transito dei treni merci intermodali senza limiti di sagoma, in seguito alla domanda sempre crescente di trasporto di semirimorchi stradali. Inoltre, pur tra ritardi legati alla burocrazia e alle autorizzazioni ambientali, si è avviato con il primo lotto tra Ripalta e Lesina di 7 km, il completamento del raddoppio nella tratta ancora mancate lunga 32 km a nord di Foggia.
E ora nuovi interventi, tutti finalizzati al traffico merci, sono stati inseriti nel Piano commerciale Rfi aggiornato alla luce del Pnrr con l’edizione agosto 2021. Tra le strategie di sviluppo del traffico cargo a livello europeo c’è l’indicazione di dotare le stazioni di binari di precedenza lunghi fino a 750 metri. Con il Piano di Ripresa e Resilienza si vuole dare un colpo di acceleratore in questo senso. La linea adriatica e la Bari-Taranto, entrambe inserite nel corridoio merci Scandinavia-Mediterraneo, saranno interessate da un programma di riqualificazione degli scali, con una soluzione particolare scelta dai progettisti Rfi.
È previsto l’adeguamento a 750 metri di stazioni che distano tra loro non più di 100 km (compresi gli impianti dove ci sono raccordi merci di rilievo), mentre per un secondo gruppo di stazioni l’adeguamento è fissato a 650 metri, in modo da garantire tra questi impianti una distanza mai superiore a 40 km. Sarà adeguata a modulo 750 metri anche la linea jonica, in particolare la tratta Taranto-Metaponto-Sibari che poi prosegue fino a Paola sulla linea tirrenica, in quanto costituisce il corridoio di collegamento tra il porto di Gioia Tauro e la direttrice adriatica.
L’altro intervento significativo lungo questo corridoio riguarda Bari con la realizzazione della stazione merci denominata Bari Lamasinata nuova con le funzioni di arrivo/partenza e presa/consegna per il collegamento diretto dei treni cargo alla rete nazionale attraverso l’adriatica. È previsto anche il completo adeguamento con nuove funzioni per il terminal carico/scarico esistente in zona Bari Ferruccio.
L’intero progetto del nodo di Bari è diviso in due fasi funzionali, ma solo la prima rientra nei finanziamenti del Pnrr. La fase iniziale prevede la configurazione a sette binari di circolazione passanti tutti a 750 metri. Con il lotto di completamento si avranno otto binari passanti e ulteriori quattro binari tronchi tutti a modulo.
Piermario Curti Sacchi