L’ammodernamento della linea ferroviaria tra Palermo e Catania ha le ricorse economiche per iniziare. Il 14 marzo, la Banca Europea per gli investimenti ha approvato un finanziamento di 2,1 miliardi di euro, che sarà diviso in un finanziamento diretto al ministero dell’Economia e Finanze di 800 milioni e uno strumento di contro-garanzia, studiato con Ferrovie dello Stato, da 1,3 miliardi a favore d’intermediari finanziari, di cui 500 milioni per l’operazione apripista con Intesa Sanpaolo, 300 milioni per quella con Cassa Depositi e Prestiti e ulteriori 500 ancora da destinare. La contro-garanzia al 50% è sostenuta dal programma InvestEU e consente di raddoppiare le garanzie fino a 2,6 miliardi che, sommati al finanziamento concesso al Mef, portano il totale delle risorse attivate a 3,4 miliardi. Inoltre, il progetto beneficia di un finanziamento di 1,4 miliardi nell'ambito del Pnrr.
In una nota, la Bei spiega che “si tratta di un’operazione finanziaria totalmente innovativa in Italia nel settore delle infrastrutture, che combina un finanziamento diretto allo Stato (a condizioni di provvista favorevoli) con un sostegno agli istituti di credito che, con il rilascio delle garanzie previste nei contratti di affidamento dei lavori, sono chiamati a svolgere un ruolo fondamentale nel facilitare l'implementazione dei progetti infrastrutturali di grandi dimensioni, come appunto la linea Palermo-Catania”.
L’intervento riguarda il tratto di 178 chilometri tra Fiumetorto e Bicocca per collegare le aree urbane costiere settentrionali e orientali della Sicilia con l’interno della Regione. I treni merci e passeggeri potranno viaggiare a una velocità massima di 200 km/h, contribuendo a ridurre i tempi di percorrenza della tratta di circa 60 minuti, collegando le due città metropolitane con treni diretti in due ore rispetto alle tre attuali.