All’inizio di agosto 2021 l’associazione delle ferrovie merci private FerCargo è tornata a denunciare Mercitalia (del Gruppo FS) di reclutare macchinisti formati dalla società private, arrivando a chiedere l’intervento del Governo. Non è la prima volta che ciò accade, perché FerCargo avanzò una denuncia simile nel marzo del 2017. Alla base della contesa c’è la carenza di personale a fronte di un aumento del traffico, stimata in circa tremila persone, cui si aggiungono gli elevati costi e tempi per la loro formazione.
Il problema colpisce soprattutto le compagnie del Gruppo Ferrovie dello Stato, che hanno un personale relativamente anziano, con età media di 58 anni, mentre le società private, di recente costituzione, hanno macchinisti più giovani, con età media intorno a 35 anni. Così, FS, e in particolare Mercitalia, cerca personale e rispondono alla chiamata soprattutto i macchinisti delle società private, attratti da un migliore trattamento contrattuale.
Questo travaso spinge le compagnie private – che hanno pagato la formazione di questi lavoratori – a chiedere interventi al Governo, che però non può impedire a un lavoratore di cambiare datore di lavoro. Questo è un motivo per cui periodicamente si riapre questa vertenza, dove entrano anche i sindacati. Questa volta lo ha fatto la Fit Cisl che rispondendo alla denuncia di FerCargo afferma che “la concorrenza nel trasporto ferroviario merci deve basarsi sulla qualità e non a scapito di lavoratrici e lavoratori”.
In una nota diffusa il 3 agosto 2021, il sindacato non condivide le critiche dell’associazione datoriale sulla libera mobilità dei lavoratori: “Allo stesso modo in cui nel libero mercato le imprese riescono ad offrire condizioni economiche più vantaggiose ed accaparrarsi nuovi clienti, i lavoratori si guardano attorno e cercano migliori condizioni per loro stessi”, aggiungendo che la concorrenza in un libero mercato deve basarsi “sulla qualità del servizio e non solo sulle condizioni meno vantaggiose di impiego dei lavoratori”.
Al termine della nota, la Fit Cisl ricorda di avere invitato più volte FerCargo a “sedersi al tavolo del Ccnl della Mobilità in modo che, applicando le stesse condizioni economiche e di lavoro, i propri lavoratori saranno meno attratti da altre offerte di lavoro. L’invito è sempre valido”.