Ci vorrà almeno quasi un anno per riattivare la circolazione lungo la ferrovia del Frejus, tra Torino e Chambéry, che è stata chiusa al traffico ferroviario il 27 agosto 2023 a causa di una frana che ha investito l’infrastruttura in territorio francese, all’altezza di Saint-André à La Praz, a circa venti chilometri dal confine con l'Italia. Lo ha affermato il 29 settembre 2023 durante una conferenza stampa il prefetto della Savoie, François Ravier, precisando che la riapertura non avverrà prima dell’estate 2024.
Le compagnie ferroviarie che operano lungo questa tratta devono quindi trovare delle alternative a medio termine, tenendo conto anche dei limiti sulla direttrice svizzera del San Gottardo, ancora limitata a causa dello svio del 10 agosto almeno sino alla fine di ottobre. Secondo quanto dichiara Sncf Rèseau, nel trasporto delle merci attraverso la ferrovia del Frejus transitavano prima dell’interruzione 150 treni merci la settimana, un terzo dei quali svolgevano il servizio di trasporto combinato strada-rotaia dell’Autostrada Ferroviaria Alpina, che collegava Orbassano con Aiton.
I camion che salivano sul treno stanno quindi viaggiando su strada, ma anche quest’alternativa è complicata dalla completa chiusura del traforo del Monte Bianco prevista dal 16 ottobre al 18 dicembre 2023. La gran parte del traffico merci tra Italia e Francia si concentrerà allora nel traforo del Frejus, col rischio d’intasarlo. Bisognerà poi vedere se i veicoli industriali sbarcati dai treni ci torneranno una volta che la ferrovia sarà riaperta tra un anno.