I finanziamenti concessi dall’Europa per realizzare la tratta francese della nuova ferrovia Torino-Lione sono appesi a un filo. Se il governo di Parigi non si affretta a presentare i progetti e avviare la fase operativa, rischia di perdere i fondi comunitari. Ma a quanto pare la Francia sembra prendere ancora tempo nel definire la strategia per lo sviluppo della tratta di propria competenza. La conferma è giunta da Bruxelles in occasione della tre giorni dedicata allo sviluppo della rete Ten-T. Secondo un’indiscrezione raccolta dall’agenzia Ansa, il ministro dei Trasporti francese Clément Beaune non avrebbe ancora espresso la decisione definitiva, concedendosi ancora del tempo almeno fino alla fine del 2022.
Ma se questo rinvio dovesse prolungarsi metterebbe a rischio il cofinanziamento europeo che copre il 50% dei costi di realizzazione delle tratte nazionali. Già a giugno 2022, la Commissione Europea aveva esortato Parigi ad accelerare nella scelta del tracciato di accesso al tunnel di base del Moncenisio. In quell’occasione invece l’Italia era stata, per così dire promossa, in quanto i compiti li stava facendo anche se con qualche ritardo. Occorre subito specificare che i richiami comunitari non riguardano la realizzazione della galleria di base insieme alla sezione transfrontaliera, in capo a Telt, e che procede spedita.
Curiosamente la Francia dopo aver proposto all’inizio progetti visionari (non una, ma addirittura due nuove linee) non ha più aggiornato la propria tabella di marcia. La tratta francese, tra Lione e Saint-Jean-de-Maurienne dove è previsto l’ingresso del tunnel di base, di competenza di Sncf Réseau, è stata oggetto di un’inchiesta pubblica nel 2012. Il progetto, già rivisto rispetto alle ipotesi iniziali fin troppo faraoniche, prevede la realizzazione di una linea mista passeggeri e merci da 220 km/h da Lyon Saint Exupéry a Chambéry e una linea dedicata al trasporto merci da Avressieux (avamposto savoiardo) a Saint-Jean-de-Maurienne, con un costo totale ipotizzato di 7,7 miliardi di euro, ma suddivisibile per fasi.
Anche se l’Europa finanzia la realizzazione delle tratte nazionali con un contributo aggiuntivo fino al 50%, in Francia tutt’ora ci si interroga sull’effettiva opportunità di investire somme così consistenti su un’opera che secondo i francesi avvantaggerebbe soprattutto l’Italia. Inoltre, la tratta francese ha uno sviluppo di circa 130 chilometri, un centinaio in più rispetto al progetto prospettato lato Italia in Piemonte, e quindi molto più impegnativo.
Il progetto della tratta italiana è stato delineato nel corso dei lavori dell’Osservatorio per l’asse ferroviario Torino-Lione. Si è scelto di procedere per fasi prioritarie. L’intervento approvato prevede di adeguare la linea esistente tra Bussoleno e Avigliana e da qui realizzare una nuova variante, per buona parte in galleria, verso Torino Orbassano, per un costo complessivo stimato in 1,8 miliardi di euro. Il progetto è stato sbloccato dal Governo italiano nel maggio 2021 e ora è nelle mani del commissario straordinario Calogero Mauceri che coordina l’intervento insieme a Rfi incaricata nel maggio 2022 della progettazione definitiva.
Piermario Curti Sacchi