Se 150mila vi sembrano pochi. È la percorrenza chilometrica raggiunta dai carri merci innovativi, primo bilancio di un progetto ambizioso varato in Germania. Il programma si chiama Innovativer Güterwagen ed è finanziato dal ministero tedesco dei Trasporti e dell'infrastruttura digitale con un contributo di 18 milioni di euro. In campo è sceso un consorzio di prim'ordine costituito da DB Cargo, interamente controllata dalle ferrovie federali e VTG, la società di logistica e noleggio di carri a livello internazionale. Il progetto è stato avviato nel 2016 ed è entrato nel vivo della sperimentazione nel marzo 2018. L'ambizione del Ministero e delle ferrovie è molto alta ed è quella di rivoluzionare il classico trasporto ferroviario delle merci, partendo proprio dal primo mattone, il carro.
Per diventare più competitivi, i carri devono essere più efficienti dal punto di vista energetico, oltre a essere economici, garantire maggiori carichi ed essere silenziosi. In un mondo che guarda all'intelligenza artificiale, alla tecnologia blockchain e alla guida autonoma, il trasporto su rotaia è certamente in ritardo rispetto ad altri settori. Si pensi solo al fatto di dover accoppiare e verificare singolarmente tutti i carri.
Al centro di questo progetto c'è il "freno digitale", vale a dire la possibilità per il personale addetto alla manovra e alla condotta di avere sott'occhio lo stato dell'impianto frenante dell'intero convoglio, non solo per verificare che tutto sia regolare senza le lunghe ispezioni dirette (e abbattendo quindi anche drasticamente i tempi di composizione del treno), ma anche per conoscere eventuali anomalie e lo stato d'usura dei componenti. La sperimentazione riguarda anche il confronto diretto tra due diversi sistemi di aggancio automatico dei carri, proposti rispettivamente da Voith e Faiveley. Solo così si può chiudere il cerchio e accrescere la competitività del trasporto ferroviario, in termini di tempi e di costi.
Questo filo conduttore, insieme con la riduzione dei pesi per aumentare la capacità di carico o il volume utile, ha portato alla messa a punto di quattro tipologie di carri innovativi. Il primo è il pianale doppio per trasporto auto Laaeffrs 561, adatto in particolare per movimentare veicoli alti e pesanti, come Suv o i commerciali, molto flessibile, con diversi elementi regolabili per il carico inferiore o il ponte superiore. L'altro prototipo è un carro a sei assi Saghmmns-ty per il trasporto di prodotti in acciaio. La sua particolarità è quella di adattarsi a vari usi, quindi non solo per il carico di lastre e bobine (coils), ma all'occorrenza può consentire anche il trasporto di container pesanti, diventando quindi molto flessibile.
Arriviamo quindi a una ferro-cisterna Zacens, più corta rispetto al modello precedente con lo stesso volume di carico. Questo è reso possibile da un maggiore diametro del serbatoio dovuto all'utilizzo di un nuovo materiale che comporta anche una riduzione di peso, utile per l'installazione dei nuovi componenti tecnici e digitali senza penalizzare la massa totale. La rassegna si completa con un portacontainer a carrelli Sggnss da 80 piedi, ottimizzato per ridurre il peso e dotato, così come la ferro-cisterna, di freni a disco di nuova generazione per ridurre il più possibile il rumore, altro obiettivo prioritario del progetto innovativo tedesco, così come i carrelli a orientamento radiale che si adattano in curva per ridurre l'attrito e il consumo di energia.
Piermario Curti Sacchi
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