Si attendono le prime sperimentazioni dei treni merci sulle linee ad Alta Velocità che dovrebbero prendere avvio nel corso del prossimo anno per capire quante e quali nuove opportunità si apriranno per il trasporto merci su ferro in Italia. A dirlo è stato Sebastiano Grasso, vertice di Contship Italia, in occasione della conferenza stampa indetta per i 70 anni di Assologistica di cui lui è vicepresidente con delega al trasporto ferroviario.
Alla domanda su quante e quali saranno le opportunità che si apriranno anche per le altre imprese ferroviarie, oltre a Interporto Servizi Cargo che farà da apripista, il manager ha risposto: "Intanto stiamo a vedere quali saranno i risultati della prima fase di test. Se i treni aumenteranno la loro velocità dagli attuali 70 a 130 km/h sarebbe già un bel salto di qualità, poi rimane anche da capire quale sarà il pedaggio richiesto da Rfi ai treni merci. Oggi sulla rete tradizionale è in media di 3,7 euro/km mentre sull'Alta Velocità-Alta Capacità ancora non sappiamo quanto sarà".
Nella migliore delle ipotesi, secondo Grasso "si potrà ambire a sfruttare al massimo queste nuove tracce non solo lungo l'asse nord-sud ma anche est-ovest, da Torino fino a Trieste, su una sorta di nuova T dell'Alta Velocità per il trasporto merci su ferro". La conferenza stampa indetta da Assologistica è stata anche l'occasione per sottolineare gli importanti risultati ottenuti con la cura del ferro voluto dal ministro dei Trasporti, Graziano Delrio, anche se molto lavoro rimane ancora da fare.
"C'è una riforma degli interporti da portare a termine", ha affermato ha detto Umberto Ruggerone, responsabile sviluppo dell'Interporto Cim Novara e vicepresidente di Assologistica, "così come devono essere migliorate le dotazioni infrastrutturali di molti interporti del Nord Italia e in generale le condizioni delle infrastrutture di trasporto per rendere più competitivo il trasporto su ferro".
Grasso ha concluso che affermando che nei porti è ancora troppo elevata la percentuale di container che arriva e parte su gomma e ha aggiunto che per invertire la rotta bisognerebbe mettere la ferrovia in condizione di esprimere al meglio le proprie potenzialità. "Il treno, per definizione, se parte puntuale arriva puntuale perché segue una traccia oraria ben definita. Ma il terminal portuale deve rispettare i tempi di carico e scarico ma soprattutto il servizio di manovra ferroviaria deve mettere in condizione l'impresa ferroviaria di far partire il treno in orario e a condizioni competitive".
Nicola Capuzzo
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