Il potenziamento del Corridoio di trasporto transcaucasico noto anche come Corridoio di Mezzo diventa, è proprio il caso di dire, un affare di rilevanza mondiale. Proprio così perché la Banca Mondiale ha condotto uno studio approfondito sul percorso e ha messo a fuoco una strategia e un piano d’azione per far crescere questa relazione destinata a diventare sempre più determinante. L’attenzione dell’istituzione finanziaria internazionale si è concentrata su due Paesi e in particolare sull’Azerbaigian e sulla Georgia. Quest’area geografica ha un importante ruolo di cerniera nei trasporti ferro-marittimi. Da una parte c’è il porto azero di Baku sul Mar Caspio, dall’altra i porti georgiani di Poti e Batumi tra i maggiori sul Mar Nero. E al centro della regione c’è la nuova linea ferroviaria Baku-Tbilisi-Kars (Turchia), inaugurata nel 2017 che ha fatto diventare Baku un importante nodo di collegamento ferroviario tra la Cina e l'Europa, con l’ambizione di diventare la vera alternativa meridionale della Via della Seta.
Nonostante gli investimenti fatti e quelli in corso sul Corridoio di Mezzo e i passi avanti nelle procedure, per raggiungere un buon livello di efficienza, non sono pochi gli interventi da mettere in atto, come ha precisato la Banca Mondiale. A partire da alcune difficoltà doganali non ancora superate, mentre Azerbaigian e Georgia dovrebbero dar vita a uno spazio doganale unico. Un altro punto debole è rappresentato dal coordinamento tariffario. Anche in questo caso si dovrebbe puntare a una tariffa unificata valida per tutto il corridoio di transito. La Banca Mondiale suggerisce anche l’opportunità di dare vita a un modello ad accesso aperto e trasparente a favore di tutti i clienti e attraente per gli investitori privati.
Le proposte operative messe a punto dall’istituzione internazionale coinvolgono poi il cuore del trasporto costituito dall’inoltro dei container per ferrovia. Qui gli interventi da mettere in atto riguardano sia le infrastrutture, sia le procedure e l’organizzazione del trasporto. Il modello d’esercizio da adottare, visto come priorità assoluta, dovrebbe essere quello dell’inoltro di treni container a blocchi che consente spedizioni senza soluzione di continuità in modo da valorizzare al massimo la capacità delle linee. Azerbaigian e Georgia dovrebbero riconfigurare le infrastrutture esistenti per raggiungere questo obiettivo, intervenendo sulla lunghezza delle sezioni di blocco, sui binari di raccordo e sulla velocità dei tracciati.
Da migliorare e facilitare anche tutti i trasporti intermodali e multimodali. Le indicazioni della Banca Mondiale entrano ancora più in dettaglio, per esempio a proposito del terminal intermodale di Akhalkalaki, in Georgia, dove dovrebbero essere ricavati binari di carico/scarico lunghi 750 metri posizionati per un rapido trasbordo dei container tra due treni affiancati. E tutto questo insieme alla necessità di arrivare a un’unica cabina di regia tra ferrovie e porti per facilitare al massimo le operazioni di trasporto.
Piermario Curti Sacchi