Il termine è ormai entrato nel linguaggio degli addetti ai lavori. Quando si parla di platooning s’intende un convoglio di veicoli industriali che viaggia in colonna, come un treno, ma senza ovviamente stare sulle rotaie. E invece quello sperimentato dalle ferrovie russe è proprio un platooning di treni merci. Nei percorsi stradali tutti i veicoli del “plotone” sono collegati tra loro; il primo, è guidato da un conducente che stabilisce il percorso da effettuare e la velocità da mantenere, gli altri mezzi grazie a un sistema wireless e con apposite tecnologie di guida semiautomatica mantengono la stessa andatura e distanza di sicurezza.
Facendo le debite differenze è questo il senso di un progetto messo a punto dalle ferrovie Rzd in collaborazione con la società russa di tecnologie innovative Avp Tekhnologiya. La sperimentazione è in fase avanzata a tal punto che le ferrovie hanno in programma di renderlo effettivamente operativo nel 2022. Si prevede di far circolare in sequenza fino a cinque treni merci utilizzando lo scambio di dati tra le locomotive in modo da creare un accoppiamento virtuale.
L’obiettivo è quello di decongestionare il corridoio principale transiberiano che oggi conosce un intenso traffico aumentando così la capacità delle sezioni di linea. Se oggi i treni si susseguono ogni dodici minuti, questi si possono ridurre fino a sei, in pratica raddoppiando le potenzialità.
Il sistema tecnologico che consente il platooning è stato montato su 360 locomotive che percorrono la sezione orientale del corridoio transiberiano tra le aree di Irkutsk, nella Siberia centrale, e Vladivostok, importante città portuale situata sul Pacifico vicino al confine con la Cina. Entro fine 2021 saranno attrezzate altre 270 locomotive destinate ai treni merci, arrivando così a breve a un parco di oltre 600 macchine predisposte per questa tipologia di servizio innovativo ma già del tutto operativo.
L’obiettivo delle Rzd è però quello di estendere questa formula di trazione anche lungo altri itinerari ferroviari significativi nella Siberia occidentale. La tecnologia sviluppata da Avp monitora velocità, posizione, lunghezza e massa complessiva dei convogli con una comunicazione diretta tra tutti i locomotori del convoglio. Le sezioni di blocco che normalmente prevedono una distanza di quattro o cinque chilometri possono essere ridotte fini a due chilometri.
Piermario Curti Sacchi