La sfida è impegnativa e rappresenta una scommessa economica tutt'altro che scontata per la Sicilia. Collegare l'interporto di Catania e il suo polo intermodale in costruzione con il polo logistico di Termini Imerese, a est di Palermo, attraverso una linea ferroviaria ad alta capacità che taglia trasversalmente quasi tutta l'isola. Si tratta proprio di una scommessa, vista anche la storia travagliata della realtà interportuale siciliana oltre alla presenza di una rete ferroviaria tutta da riqualificare. La Palermo-Catania formalmente rientra nel corridoio europeo Ten-T Scandinavia-Mediterraneo, ma è sempre rimasta ai margini dei collegamenti e nel tempo ha perso il traffico merci per l'arretratezza dell'infrastruttura.
A marzo 2019 hanno preso il via i lavori di raddoppio e rettifica di una prima tratta, quella tra Bicocca (Catania) e Catenanuova, lunga poco meno di 38 km. La Palermo-Catania-Messina rappresenta il maggior investimento in atto in Sicilia e uno dei maggiori previsti da Rfi in tutt'Italia e comporta un impegno economico di circa otto miliardi di euro (equivalente al costo globale dell'intera tratta transfrontaliera della Torino-Lione). Se dal punto di vista turistico sull'isola l'interesse maggiore è rivolto alla Messina-Palermo (anche questa per buona parte da raddoppiare), è l'area di Catania quella che rappresenta il maggior bacino economico, industriale e logistico da collegare con il corridoio verso Palermo.
Il raddoppio tra Bicocca (polo logistico a sud di Catania) e Catenanuova è previsto in due fasi; la prima sarà conclusa nel 2021, la seconda nel 2023 con un investimento di 415 milioni di euro. I lavori in corso contemplano il raddoppio in affiancamento per quasi 26 km, mentre 11,5 km si sviluppano su nuovo tracciato. I primi risultati di questo progetto si sono già visti a cavallo dell'estate 2019 quando sono state attivate cinque varianti, inizialmente a binario singolo, lunghe quasi 5 km, che hanno eliminato tratte particolarmente tortuose. Il tracciato successivo da Catenanuova fino a Raddusa-Agira di 13,8 km comporterà un investimento di 342 milioni di euro con maggiori opere d'arte, gallerie e viadotti, per attraversare l'entroterra siciliano. Nel frattempo si metterà mano anche alla tratta più lunga, quella di 130 km da Raddusa a Fiumetorto (crocevia per le linee con Messina e Agrigento), da realizzare in variante per lotti funzionali con un investimento complessivo che supera i quattro miliardi di euro (già quasi tutti stanziati).
Si prevede di completare i vari segmenti entro il 2025, ai quali seguirà la riqualificazione dell'intero itinerario tra Bicocca e Fiumetorto. Il traguardo finale (sulla carta) è fissato per il 2028. A lavori ultimati, la Palermo-Catania prevede una pendenza massima contenuta nel 12 per mille, adatta ai treni merci a standard europeo e un interbinario di quattro metri, caratteristico delle moderne linee ad alta capacità.
Piermario Curti Sacchi
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