Sulla mappa della rete ferroviaria della Slovenia appare come un piccolo tassello lungo poco più di 25 chilometri, ma è il crocevia dal quale passano tutti e due i principali corridoi ferroviari del Paese. È la sezione tra Zidani Most, un pugno di abitanti che risiedono in questa frazione di Lašco, ma importante nodo ferroviario e lo scalo di Celje, entrambi nella Slovenia Orientale. Questa tratta ha conosciuto importanti lavori di ammodernamento e potenziamento che si sono conclusi a novembre 2021 e hanno comportato un investimento di 230 milioni di euro, 90 dei quali provenienti da fondi comunitari.
Con questi ultimi interventi sono state superate le limitazioni prima esistenti per il transito dei treni merci che ora possono rispettare lo standard europeo dal punto di vista della massa e della lunghezza. L’adeguamento della tratta è stato radicale con interventi sull’intera infrastruttura. La capacità teorica della linea tra le due località, secondo fonti ministeriali slovene, ha raggiunto i 350 treni al giorno. I lavori di potenziamento di questo itinerario si inseriscono in un piano di investimenti pluriennali delle ferrovie slovene del valore di 12 miliardi di euro.
La Zidani Most-Celje rappresenta la cerniera tra i due principali corridoi ferroviari della Slovenia: il primo va dal confine austriaco lungo l’itinerario da Villaco e da Klegenfurt per proseguire verso sud in direzione Zagabria; il secondo presenta due antenne, la prima in direzione Budapest, l’altra da Vienna e Graz attraverso Maribor. Da Lubiana poi si raggiungono da una parte Capodistria e Villa Opicina, dall’altra Fiume.
La rete ferroviaria della Slovenia è relativamente estesa superando di poco i 1200 chilometri, ma solo un quarto è a doppio binario e meno della metà elettrificato con un sistema importato dall’Italia, quello in corrente continua 3 kV, mentre la confinante Croazia, partendo dalle nuove linee ha convertito tutta la rete al più performante sistema a 25 kV in alternata. Le ferrovie della Slovenia erano state messe a dura prova nel 2014 quando un’intensa perturbazione ha provocato un gelicidio che ha abbattuto tutte le linee elettriche coinvolte da un fenomeno così estremo, mettendo in ginocchio le ferrovie e costringendole a costosi ripristini.
La rete slovena richiede ancora importanti investimenti, sostenuti anche con l’intervento finanziario dell’Unione europea come nel caso della linea inserita nel corridoio Baltico-Adriatico che da Maribor arriva al confine austriaco lungo l'itinerario verso Graz. I lavori di potenziamento con l’aumento della capacità di trasporto (si stima del 25%) e la riduzione dei tempi di percorrenza dovrebbero concludersi nel 2023. La linea da Maribor a Šentilj è lunga una ventina di chilometri, ma rappresenta un collegamento essenziale del corridoio che da Lubiana raggiunge l’Austria. Qui si ricollega a quella che è conosciuta come linea ferroviaria austriaca meridionale e che comprende la ferrovia del Semmering dove è in costruzione soprattutto a servizio delle merci un tunnel di base lungo 27,3 km (apertura prevista nel 2027).
Piermario Curti Sacchi