Porti e ferrovia in Spagna saranno sempre più interconnessi. E in molti casi la ferrovia adotterà il doppio scartamento, quello largo di tipo iberico e quello standard europeo per evitare rotture di carico e inserire in modo sempre più efficiente la rete spagnola nei corridoi ferroviari merci europei. Sono numerosi i progetti avviati quasi contestualmente.
L’ultimo in ordine di tempo riguarda l’accesso meridionale al porto di Barcellona, dove è stato dato il via alla seconda fase con un investimento superiore ai 30 milioni di euro. L’obiettivo che si vuole conseguire è offrire un raccordo ferroviario richiesto dai centri logistici che si trovano nella valle del Llobregat, nell’area industriale tra Barcellona e Martorell.
La nuova tratta si connette alla rete nazionale a nord-ovest dell’imponente scalo merci di Can Tunis e oltrepassa il parco container del Terminal Catalunya. Qui verranno realizzati 11 chilometri di nuova ferrovia, mentre 27 chilometri di binari saranno equipaggiati con il doppio scartamento. Si stima che questa nuova infrastruttura nel suo complesso sarà utilizzata da circa il 70% di tutti i movimenti ferroviari all’interno dell’area portuale.
Ma non c’è solo Barcellona. Avviata la gara d’appalto del valore di 123 milioni di euro per l’accesso ferroviario sud anche nel porto di Castellon, lo scalo di medie dimensioni tra Barcellona e Valencia, ai primi posti in Spagna per il traffico delle rinfuse solide. Anche in questo caso la costruzione del raccordo consente il collegamento tra il porto e il Corridoio Ten-T Mediterraneo oltre a facilitare le relazioni ferroviarie tra gli scali di Barcellona e Valencia.
Il progetto riguarda la realizzazione di una nuova tratta lunga poco meno di cinque chilometri all’interno degli impianti portuali quale completamento della linea dedicata al trasporto merci lunga in totale poco più di otto chilometri ricompresa nel Corridoio Mediterraneo. I lavori avranno una durata stimata in due anni e mezzo.
Gli investimenti avviati a Barcellona e Castellon rientrano in un più ampio piano di potenziamento del trasporto ferroviario merci avviato da Adif, il gestore spagnolo dell’infrastruttura. In molte stazioni i binari di raccordo saranno adeguati secondo lo standard europeo a modulo 750 metri. A essere interessati dai lavori di potenziamento sono gli scali che appartengono a quella che viene classificata come Rete ferroviaria di interesse generale, corrispondente alla Rete fondamentale di Rfi. I lavori si svolgeranno gradualmente e sono stati suddivisi in tre grandi lotti in base alle aree geografiche interessate e precisamente nord, sud e centro nord-est.
Piermario Curti Sacchi