La Via dell'Ambra era l'antico itinerario lungo il quale avvenivano il commercio e il trasferimento di questa preziosa resina fossile. Un complesso sistema di vie commerciali attraverso le quali si passava dai luoghi d'origine, il Mar Baltico e il Mare del Nord verso il Mediterraneo e in particolare verso i maggiori paesi trasformatori, Italia, Grecia ed Egitto. Ora la Via dell'Ambra rinasce come corridoio di trasporto ferroviario europeo, ormai operativo, ma in questa riedizione del ventunesimo secolo non coinvolge l'Italia. Sono quattro i paesi che ne sono protagonisti: Polonia, Slovacchia, Ungheria e Slovenia. Dal confine polacco-bielorusso si passa per Cracovia, Bratislava, Budapest, Lubiana e quindi Capodistria. Il tratto ungherese include la ferrovia Budapest-Kelebia finanziata dalla Cina.
Obiettivo principale del corridoio è facilitare il trasporto merci ferroviario transfrontaliero tra importanti centri industriali e i terminal intermodali dei quattro stati coinvolti. Queste moderne strade consolari su ferro sono previste dall'Unione europea (Regolamento UE 913/2010) e puntano a favorire l'interscambio e soprattutto l'interoperabilità tra differenti amministrazioni ferroviarie con le loro regole amministrative, gestionali e tecniche, non sempre comuni. E' un po' come una cabina di regia che sovrintende a tutta la catena logistica seguendo anche l'assegnazione delle tracce e questo per sfruttare al meglio la capacità del corridoio.
Aggiunto in un secondo tempo nella programmazione ferroviaria europea, questo corridoio ha preso il numero 11 e più precisamente RFC 11 o Amber RFC (Rail freight corridor), quindi corridoio dell'ambra, ma ha bruciato le tappe e in meno di due anni è diventato operativo. E questo non solo sulla carta, ma nella realtà, perché è già stato stabilito un calendario per il biennio 2019-2020 con la definizione dei percorsi. Le richieste da parte delle imprese ferroviarie interessate possono essere indirizzate al "Corridor One-stop shop" (lo sportello unico del corridoio) che fornisce tutte le informazioni necessarie sulla capacità dell'infrastruttura lungo questa moderna Via dell'Ambra. L'obiettivo è stato raggiunto anche in seguito a una serie di investimenti sulle infrastrutture, come le elettrificazioni, per renderlo il più possibile interoperabile.
Il progetto Amber non è l'unico che interessa tutta l'area geografica dell'Europa del nord-est. La Germania ha aderito al corridoio del trasporto merci ferroviario Orient-East Med (numero 7), consentendo così ai suoi porti del nord e sul Mar Baltico di essere direttamente collegati ai porti rumeni sul Mar Nero e a quelli turchi e greci, compreso il Pireo. Così come è in fase di sviluppo anche una relazione transalpina che collegherebbe l'Austria al confine turco (numero 10). E l'Italia? Formalmente fa parte del corridoio Baltico Adriatico (numero 5) che attraverso il valico di Tarvisio e la nuova ferrovia Pontebbana raggiunge i porti e le aree logistiche orientali con antenne su Trieste, Venezia, Bologna e Ravenna. Fortemente interconnesso con gli altri, attende importanti investimenti infrastrutturali (soprattutto in Austria) per diventare operativo.
Piermario Curti Sacchi
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