Senza clamore, come se fosse un’iniziativa di routine, a tal punto che nessun comunicato figura nella rassegna stampa di Rfi, solitamente prodiga di notizie, sono stati avviati i lavori per l’adeguamento della galleria di Valenza. Situata a cavallo con il comune di Valmadonna, in provincia di Alessandria, il tunnel lungo 2330 metri è l’unico attraversamento in sotterraneo lungo la linea Alessandria-Mortara-Novara.
Può sembrare un intervento di ordinaria manutenzione, ma non lo è, perché i lavori classificati come propedeutici, rappresentano la prima fase in vista dell’adeguamento della galleria al profilo PC80, quindi senza limiti per i trasporti intermodali a grande sagoma. Contestualmente questi lavori dovrebbero offrire una risposta definitiva ai problemi manifestati negli anni da questa galleria, rivelatasi fragile dal punto di vista idrogeologico con ripetuti interventi di manutenzione nel tempo.
La linea che da Alessandria raggiunge Novara può essere considerata a tutti gli effetti un corridoio merci in quanto il traffico passeggeri, esclusivamente locale, non presenta numerose corse. Ed è proprio questa vocazione che Rfi intende valorizzare in vista del completamento dei lavori del Terzo Valico. E probabilmente rappresenterà non una semplice alternativa per i traffici provenienti dal porto di Genova, ma forse l’itinerario più agevole rispetto alla Genova-Milano interessata da un intenso servizio passeggeri. Dal Terzo Valico, attraverso Alessandria si raggiungerà così Novara, porta verso il Sempione e il centro Europa.
Dopo decenni che l’ha vista quasi nell’oblio, questa linea torna così a rivestire il ruolo delle origini, come ponte tra i porti liguri, il nord Italia e l’Europa, tra le primissime linee a essere aperte all’esercizio in Italia, nel 1854 (addirittura prima della Torino-Milano), a doppio binario, in anticipo sulle esigenze contingenti ma già prefigurando il collegamento con i futuri valichi alpini, nella visione lungimirante di Cavour. Significativo è anche il fatto che la linea è stata elettrificata nel 1960 con il contributo finanziario della Svizzera, a dimostrazione dell’interesse per questa relazione commerciale transfrontaliera. E ora si prepara a essere adeguata per i trasporti intermodali senza limiti di sagoma in stretta relazione con il Terzo Valico.
Resta però irrisolto l’accesso ottimale nel nodo di Novara, dove i progetti sono tuttora fumosi. L’Alessandria-Novara taglia a raso i binari della Torino-Novara-Milano con il suo intenso traffico. Si era ipotizzata anche la possibilità di realizzare un raccordo sotterraneo, ma i costi sono apparsi proibitivi e sproporzionati rispetto alla domanda di trasporto. Del resto, Rfi prevede già di investire risorse importanti sul nodo di Novara, nell’ordine degli 80 milioni di euro, suddivisi tra la bretella per collegare direttamente a nord lo scalo merci, la ricollocazione del terminal dell'autostrada viaggiante (RoLa) e l'adeguamento del fascio binari dello scalo del Boschetto secondo lo standard europeo da 750 metri.
Piermario Curti Sacchi