Nella migliore delle ipotesi l’allungamento di percorso per i treni merci è contenuto in 50 km, ma può raggiungere anche i 300 km. È il prezzo da pagare per evitare il transito della linea ferroviaria alla destra del Reno, nel cuore della Germania, chiusa dal 15 marzo 2021 in seguito a una frana di vaste proporzioni che ha interessato una lunga tratta. La colata di detriti dal fronte roccioso della montagna è avvenuta tra le località di Kamp-Bornhofen e Wellmich (Loreley) nella Renania-Palatinato. La linea chiusa per frana rientra nel Corridoio merci Reno-Alpi che rappresenta circa la metà del traffico commerciale internazionale con l’Italia.
Questo evento naturale ha bruscamente risvegliato il ricordo di Rastatt quando il 12 agosto 2017 il cedimento dei binari vicino alla località tedesca nel Baden-Württemberg ha comportato la chiusura della linea ferroviaria nella valle del Reno per 51 giorni e un danno per l’economia quantificato in due miliardi di euro. In questo caso i danni saranno sicuramente più contenuti, anche se la linea è caratterizzata da un intenso traffico merci, grazie al fatto di poter contare su percorsi alternativi. Quello più naturale riguarda l’itinerario, quasi parallelo, lungo la riva sinistra del Reno. Ma questa linea, a differenza di quella forzatamente interrotta, conosce un notevole traffico passeggeri, sia a lunga percorrenza sia regionale cadenzato.
Le deviazioni possibili su itinerari alternativi esistono, ma queste non sono comunque indolori, in quanto l’allungamento del percorso comporta ovviamente maggiori costi, non solo legati al transito, ma anche al ciclo di utilizzazione di macchine e personale e al calendario di movimentazione nei terminal. L’alternativa più breve, sfruttando altre linee idonee al transito merci, comporta un allungo di percorrenza tutto sommato contenuto in 50 km, attraverso Siegen lungo l’itinerario tra Mannheim e Colonia. Sale a 140 km la deviazione attraverso Saarbrücken, al confine con la Francia, e rientro su Coblenza. L’itinerario alternativo decisamente meno favorevole come tempi di percorrenza, in quanto più lungo di circa 300 km prevede il passaggio da Kassel e Altenbeken per riallacciarsi a nord di Colonia.
All’indomani della vicenda di Rastatt, le amministrazioni ferroviarie si erano assunte l’impegno per trovare soluzioni adatte a gestire le situazioni critiche. Anche se ora la situazione appare meno problematica, quell’impegno per buona parte resta una buona intenzione. Ovviamente questo è tanto più valido quanto più saranno brevi i tempi di ripristino, al momento difficilmente ipotizzabili. Paradossalmente però questa interruzione non aggrava più di tanto un quadro già di per sé compromesso, come osservano alcune imprese ferroviarie, in quanto i numerosi cantieri per i lavori di potenziamento in corso sia in Svizzera e sia in Germania, rendono abbastanza aleatorio il rispetto delle tracce assegnate al servizio merci.
Piermario Curti Sacchi