Il trasporto ferroviario merci in Francia ha iniziato il 2024 con diverse contraddizioni. Per Fret Scnf, la società delle ferrovie francesi dedicata alle merci - che ha sempre sottolineato di essere la prima in casa e la terza in Europa - è cominciato il conto alla rovescia. Dal primo gennaio 2025 l’attuale società sarà sciolta e i vari rami d’azienda separati o inglobati nella capogruppo. Questa drastica decisione è la logica conseguenza di un’indagine della Commissione Europea sugli aiuti di Stato potenzialmente illegali di cui ha beneficiato l’impresa ferroviaria merci francese in difficoltà di bilancio. A favore di Fret Sncf sono stati contestati aiuti mascherati per 5,3 miliardi di euro per ripianare e quindi cancellare il debito del 2019, utilizzando i fondi pubblici della capogruppo.
La prima risposta si è avuta tra dicembre 2023 e l’inizio del 2024 quando una serie di relazioni gestite da Fret Sncf sono state cedute senza possibilità di ripensamenti alle imprese ferroviarie concorrenti, con il gruppo tedesco DB che ha fatto la parte del leone. In seguito a questa scossa societaria, all’inizio del 2024 la divisione merci e logistica delle ferrovie francesi Rail Logistics Europe ha annunciato una drastica riorganizzazione con una serie di cambiamenti organizzativi e manageriali per prepararsi allo scioglimento di Fret Sncf. In particolare, sono coinvolte la società ferroviaria Captrain, lo specialista intermodale Naviland Cargo, l’operatore delle autostrade viaggianti Viia e lo spedizioniere internazionale ferroviario e multimodale Forwardis.
Se dal punto di vista societario il settore ferroviario merci in Francia attraversa un periodo a dir poco delicato, l’infrastruttura invece segnala riscontri positivi. Il gestore Sncf Réseau afferma che negli ultimi anni è migliorato il livello del servizio. Dal 2020 il volume delle tracce ferroviarie merci offerte è aumentato del 72%. Inoltre attualmente è soddisfatto l’89% delle richieste dei clienti con una migliore assegnazione delle tracce, mentre nel 2013 il valore non superava il 70%.
Sncf Réseau ha in corso una serie di investimenti per potenziare i terminal intermodali, come quelli di Vénissieux (vicino a Lione), Valenton (a sud-est di Parigi) e Fleury-les-Aubrais (vicino a Orléans), oltre a quello programmato a Rennes. È previsto anche un piano di investimenti per il trasporto merci del valore di quattro miliardi di euro per il decennio 2023-2032.
Inoltre all’inizio del 2024 è stato pubblicato il ponderoso rapporto (207 pagine) messo a punto dall’apposita commissione d’inchiesta parlamentare sul trasporto ferroviario merci. Questo documento contiene 28 raccomandazioni per ripristinare un livello di concorrenza accettabile con il trasporto su strada. Il rapporto segnala anche i limiti e le distorsioni della liberalizzazione del settore ferroviario, a causa dei ritardi e della scarsa preparazione da parte delle Sncf che hanno portato a una deregolamentazione del mercato non supportata adeguatamente da scelte di politica economica.
Piermario Curti Sacchi