A essere sinceri non si tratta di inventare nulla di nuovo, ma di copiare più o meno fedelmente con gli inevitabili aggiornamenti un modello di esercizio che un tempo era una pratica quotidiana in ferrovia, quella della consegna di colli standard trasportati non su carri merci con il servizio cargo ma su normali treni passeggeri con in composizione bagagliai o spazi dedicati. Questa pratica era diffusissima in tutte le amministrazioni ferroviarie, ma in seguito è stata giudicata antieconomica e soprattutto problematica dal punto di vista gestionale e quindi abbandonata. Ma ora si registra un certo ritorno di interesse per il trasporti di colli sui treni passeggeri, anche se la formula viene rivista e aggiornata alla luce delle nuove tecnologie. Alcune esperienze sono già in corso come nel Regno Unito, su altre si stanno approntando studi e modelli di esercizio, come nei Paesi Bassi.
In Gran Bretagna, sfruttare la capacità inutilizzata sui servizi passeggeri di linea è il modello del business di Intercity Railfreight (Icrf), la società nata nel 2009 con l’obiettivo di trasportare prodotti ad alto valore aggiunto utilizzando servizi ferroviari veloci. Nel tempo questa formula è stata sviluppata e negli ultimi due anni sono state investite risorse importanti coinvolgendo fino a otto imprese ferroviarie dedicate al trasporto passeggeri con numerose partenze orarie che toccano tutta la rete nazionale britannica. La vera svolta che ha fatto decollare definitivamente il servizio si è avuta nel corso del 2020 in seguito alla pandemia da Covid 19 con l’esigenza di trasportare prodotti e dispositivi sanitari in modo veloce, ma soprattutto sicuro riducendo al minimo i contatti umani lungo tutta la catena logistica, esigenza quest’ultima che ha favorito la ferrovia.
Ora anche nei Paesi Bassi sono stati avviati studi operativi sul trasporto ferroviario combinato di passeggeri e merci. Su incarico del ministero olandese delle Infrastrutture, l’indagine è stata condotta dall’Università tecnica di Delft (TU Delft), dall’Organizzazione olandese per la ricerca scientifica applicata (Tno) e dalla società di ingegneria Royal Haskoning Dhv.
L’obiettivo delle ferrovie è utilizzare al meglio la capacità del trasporto ottimizzando gli spazi che si rendono disponibili nelle fasce orarie non di punta. Però un conto è affrontare un discorso teorico sulla capacità residua dei treni, un altro è impostare un servizio operativo con tutti gli aspetti organizzativi e logistici conseguenti. Per questo motivo il servizio, ora in fase di elaborazione, come si può dedurre già dalla sigla che lo contraddistingue, TurboPlan 2030, potrebbe essere introdotto non prima di quell’anno.
Lo studio ipotizza di ricorrere ai roll container, in modo da sveltire le operazioni di carico e scarico, in quanto la movimentazione dei colli in modo tradizionale risulterebbe improponibile. Si stima che sia possibile caricare fino a venti di queste unità su carrelli nei treni più capienti, ma il tempo a disposizione nelle stazioni durante la sosta dei treni passeggeri rappresenta un po’ un limite e lo studio olandese non scioglie la riserva osservando semplicemente che il tempo “deve essere preso in considerazione”. Così come vanno valutati altri elementi che una volta caratterizzavano la ferrovia come pedane e passerelle, ora di fatto scomparse nella maggioranza degli scali.
Piermario Curti Sacchi