A marzo 2025, DB Cargo ha diffuso i risultati del 2024, che restano in perdita per quanto riguarda il risultato operativo, pur mostrando un miglioramento rispetto all’anno precedente. È un’ulteriore fase di una crisi prolungata, segnata da perdite finanziarie e calo dei traffici, ha costretto l'azienda a un radicale piano di ristrutturazione per cercare di invertire la rotta. Storicamente dominatrice del trasporto merci ferroviario in Germania, DB Cargo ha visto erodere la propria quota di mercato in maniera drastica: dal 2007 al 2023 è passata dall’80% al 39%, con le ferrovie private che oggi controllano il 61% del settore. Anche in termini di prestazione di trasporto, la differenza è cresciuta: nel 2023 DB Cargo ha totalizzato 57 miliardi di tonnellate-chilometro contro i 78 dei concorrenti.
Il 2024 ha visto un ulteriore declino nei volumi di merci trasportate: circa 180 milioni di tonnellate, il 9% in meno rispetto al già debole 2023 (143,1 milioni di tonnellate). La prestazione di trasporto è scesa a 68,5 miliardi di tonnellate-chilometro, con una contrazione del 7,9%. Tra le cause principali figurano la debolezza della congiuntura economica, il calo dell’intermodale, gli scioperi dei macchinisti e la persistente inadeguatezza della rete ferroviaria tedesca. Settori come l'automotive e la siderurgia, ad alta intensità energetica, sono tra i più colpiti.
Dal punto di vista economico, il 2024 segna un miglioramento rispetto al 2023, ma la strada verso la sostenibilità finanziaria resta lunga. I dati preliminari parlano di una perdita operativa (Ebit) ridotta a 357 milioni di euro (140 milioni in meno rispetto all’anno precedente) e di un Ebitda positivo, seppur modesto, pari a 66 milioni. Tuttavia, il fatturato è sceso del 3,2%, attestandosi a 5,4 miliardi di euro. Nel 2023, però il quadro era peggiore: 583 milioni di euro di perdite dopo le imposte, a fronte di un fatturato di 3,79 miliardi. L’aumento di ricavi era stato trainato dall’aumento dei prezzi e dalla crescita dei trasporti di carbone legati alla crisi energetica europea, ma insufficienti a compensare i gravi problemi infrastrutturali e la riduzione della domanda.
Nel 2024 la situazione ha subito un'accelerazione quando la Commissione Europea ha imposto a Deutsche Bahn di non coprire più le perdite della controllata DB Cargo. Una decisione che ha imposto un vincolo stringente: l’azienda dovrà diventare redditizia entro la fine del 2026, pena il rischio di restituzione di 1,9 miliardi di euro già ricevuti sotto forma di aiuti. Per far fronte alla sfida, DB Cargo ha lanciato un piano di ristrutturazione drastico: cinquemila posti di lavoro tagliati, soprattutto nei Länder dell'Est; nuova organizzazione per unità settoriali; maggiore autonomia operativa per le divisioni; una razionalizzazione dei servizi per concentrarsi su quelli economicamente sostenibili.
Nonostante le difficoltà, DB Cargo conserva un’infrastruttura imponente: opera su 33mila chilometri di rete in Germania, dispone di 78mila vagoni e 2.700 locomotive, e gestisce fino a 20mila treni a settimana in diciotto Paesi europei. La società resta un operatore importante nei corridoi logistici tra Europa e Asia grazie a DB Cargo Eurasia, con collegamenti regolari tra Cina e diverse città europee.