Forse è la volta buona per dare un futuro operativo allo scalo ferroviario merci di Alessandria. Dopo anni di idee, di progetti e di promesse, c’è una proposta concreta sul tavolo. La notizia è uscita in via informale in occasione della quinta edizione del forum internazionale “Un mare di Svizzera” tenutosi a Lugano il 26 ottobre 2022. La circostanza non è del tutto fuori luogo, perché il tema centrale dell’incontro elvetico era soprattutto quello delle relazioni ferroviarie tra la Svizzera e i porti liguri. E se c’è un crocevia di transito quasi naturale tra i valichi alpini e Genova, questo è proprio Alessandria.
Ecco, dunque, come accennato che un accordo è stato raggiunto, anche se manca ancora la formalizzazione, tra Rfi e Mercitalia da una parte e dall’altra Msc (del gruppo Aponte) e Hupac, l’operatore intermodale ferroviario svizzero. Queste due società potrebbero insediarsi almeno in una parte dell’attuale scalo ferroviario alessandrino dando vita a un hub di scambio intermodale, sia treno-treno sia treno-gomma, di fatto un retroporto per container dello scalo commerciale di Genova, anche se il progetto è ancora da delineare nei dettagli.
Non a caso a impegnarsi in questa iniziativa sono Msc e Hupac. In occasione di un incontro a fine maggio 2022 tra le imprese genovesi e i terminalisti iscritti a Confindustria Genova, erano emerse molte perplessità sull’ubicazione del retroporto ad Alessandria con la sola eccezione del gruppo Msc che invece avrebbe manifestato un certo interesse. E per quanto riguarda Hupac, l’11 ottobre 2022, la società svizzera ha firmato con i vertici del Gruppo Fs un memorandum d’intesa per collaborare allo sviluppo del trasporto intermodale europeo, iniziativa che apre le porte a nuove collaborazioni, non esclusa Alessandria.
Del futuro dello scalo ferroviario di Alessandria, in passato uno dei più grandi e movimentati d’Italia (ha un fascio di una cinquantina di binari) e ora quasi inutilizzato, e della sua possibile funzione di retroporto genovese se ne parla da decenni. Praticamente da sempre, fin dalla sua costituzione, è stato il cavallo di battaglia di Slala (Sistema logistico del nordovest d’Italia), nata nel 2003 come società a responsabilità limitata e quindi trasformata in fondazione nel 2007, per poi diventare una fondazione di partecipazione nel 2019, costituita da numerosi enti, istituzioni e associazioni che con alterne fortune e interesse vi hanno partecipato.
Ormai non si contano più le idee, le proposte, i progetti, che sono arrivati fino alla soglia dell’approvazione, per poi tornare alla casella di partenza, e quindi finiti nel nulla. Probabilmente solo ora le condizioni appaiono maggiormente favorevoli per un quadro generale in evoluzione e legato soprattutto alla realizzazione del Terzo Valico e agli investimenti in corso su tutto il nodo ferroviario a Genova, sia da parte di Rfi sia per opera degli operatori privati. Il gestore della rete sta adeguando anche tutte le direttrici ferroviarie che da Genova raggiungono il Sempione, con interventi in parte cofinanziati dalla Confederazione svizzera, particolarmente interessata. Ecco perché Alessandria può rientrare in questo disegno.
Piermario Curti Sacchi