Finora le celle a combustibile alimentate con idrogeno sono usate solo su alcuni treni passeggeri su linee che non hanno una catenaria per l’alimentazione elettrica, ma dal 2025 Nestlé Waters France vuole introdurre questa tecnologia anche nel trasporto delle merci. Lo farà tramite un progetto che sta sviluppando con Altom, che ha già realizzato treni a idrogeno, e la società energetica Engie, che produce idrogeno da fonti rinnovabili. Il primo passo sarà collegare con questi convogli lo stabilimento che imbottiglia l’acqua minerale Vittel sulla catena del Vosgi alle due piattaforme logistiche francesi di Arles (su una distanza di 600 km) e di Montreuil-Bellay (su una distanza di 760 km).
Il convoglio sarà formato da un carro generatore di elettricità che contiene un sistema di celle a combustibile ad alta potenza, connesso a un locomotore elettrico che si alimenterà anche dalla catenaria, dove presente. In questo modo si elimina la necessità di locomotori diesel e anche il tempo della loro sostituzione con quelli elettrici nel passaggio dalle linee con catenaria a quelle senza.
Questa è una soluzione che si potrà applicare a tutti quei trasporti ferroviari dove si sono tratte non elettrificate, sia all’interno di terminal e impianti industriali, sia lungo la rotta, favorendo così il passaggio dalla strada alla rotaia. Già oggi, il 45% delle spedizioni in uscita dall’impianto dei Vosgi avviene per ferrovia e col trasferimento di queste spedizioni dalla strada alla rotaia Nestlé Waters vuole ridurre le emissioni di CO2 di altre 10mila tonnellate l’anno.
Negli scorsi anni, Nestlé Waters ha aperto un collegamento ferroviario tra lo stabilimento Perrier e il porto Fos-sur-Mer di Marsiglia, ha introdotto il locomotore ibrido Eurodual e ha avviato il trasporto su treno di bottiglie vuote per i marchi Vittel e San Pellegrino, eliminando un migliaia di viaggi di camion all’anno. Entro il 2050, la società vuole azzerare le emissioni nette di gas serra.