Fino al 30 settembre 2023 le manovre ferroviarie nel porto di Genova sono garantite da Fuorimuro, poi scadrà il suo contratto con l’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale e finora nessuno intende sostituirla. Infatti il termine della gara indetta dall’Autorità per il rinnovo è scaduto il 29 maggio 2023 senza che sia giunta alcuna offerta. Il testo prevedeva un appalto di cinque anni per un valore complessivo di 34,78 milioni, probabilmente una somma ritenuta troppo bassa. Oppure chi è veramente interessato, e non solo per denaro, aspetta un’occasione più favorevole.
Questa stessa gara è interessata da un ricorso presentato al Tar della Liguria dalla stessa Fuorimuro, che ritiene il bando viziato nella definizione dei costi, soprattutto del personale, e dei ricavi ed è per questo motivo che non ha presentato un’offerta per il rinnovo. Per quanto riguarda il personale, una richiesta della gara che potrebbe avere allontanato eventuali candidati riguarda l’obbligo d’impiegare l’intera forza lavoro di Fuorimuro, che conta 96 dipendenti.
Entro settembre dovranno quindi sciogliersi due nodi: il ricorso al Tar su questo bando, per il quale è programmata la prima udienza a luglio, e l’emissione di un nuovo bando da parte dell’Autorità portuale, che dovrebbe apportare modifiche per attrarre qualche candidato. L’alternativa sarebbe un’ulteriore rinvio della scadenza del contratto per Fuorimuro, che opera già da oltre due anni in una proroga giustificata dalla pandemia.