L’area logistica di Novara si appresta ad avere un ruolo sempre più di primo piano, al centro della direttrice transpadana e lungo i corridoi europei nord-sud. A metà ottobre 2022, Siemens Mobility ha inaugurato l’ampliamento del suo Rail Service Center, secondo polo europeo di riferimento per il programma di manutenzione delle locomotive, insediato a fianco dello scalo del Boschetto. Quasi negli stessi giorni la giunta del Comune di Novara ha inviato a Rfi, oltre che alla Regione e al ministero Mims (ex Trasporti) la propria proposta che prefigura una soluzione alternativa al progetto di raddoppio del Boschetto.
Le ferrovie sono pronte a rendere esecutivo un piano di investimenti da oltre 100 milioni di euro per potenziare e rivedere la dislocazione degli spazi dello scalo merci dell’autostrada viaggiante (RoLa) con la nuova bretella di collegamento verso la direttrice ferroviaria a nord di Novara. Il terminal del servizio accompagnato gestito da RAlpin serve in media 100mila mezzi pesanti all’anno che in prospettiva, con le nuove strutture, potrebbero quasi raddoppiare.
La proposta avanzata dal Comune e a quanto risulta vista di buon occhio anche da Cim, la società dell’interporto, prevede di spostare l’espansione dello scalo sul lato nord-est rispetto al progetto di Rfi che invece lo prevede sul lato ovest. Questa soluzione comporta un vantaggio, quello di realizzare una nuova viabilità di accesso accanto al Cim evitando così il transito dei mezzi pesanti in un’area più urbanizzata.
C’è un’osservazione di fondo da fare: la domanda di trasporti intermodali ha rivitalizzato molto il polo novarese che sembrava destinato a un lento declino con i soli traffici ferroviari tradizionali, ma il terminal deve fare i conti con una collocazione storica molto a ridosso della città con tutti i vincoli del caso.
Non dimentichiamo che l’attuale raccordo degli scali Boschetto e Cim con la rete ferroviaria a Novara dispone di un solo binario penalizzato da un attraverso stradale protetto da un passaggio a livello che taglia a raso tutto il piazzale della stazione novarese, compresa la linea Torino-Milano, con tutte le possibili conflittualità d’esercizio. E a nord, tra lo scalo di Novara e il bivio Vignale da dove si dipartono principalmente le linee verso Domodossola e il Sempione, il tracciato ferroviario è costellato da quattro passaggi a livello in poco più di tre chilometri (oltre a quello in uscita dal Boschetto).
I binari dello scalo novarese servono anche da raccordo per il polo manutentivo di Siemens Mobility, secondo in Europa dopo quello del costruttore tedesco ad Allach in Germania. Dopo i lavori di ampliamento con un investimento di sei milioni di euro, il Rail Service Center si estende su oltre 2300 metri quadri coperti per un totale di 9000 metri quadri e dispone di sei binari con dieci postazioni di lavoro utilizzabili in contemporanea.
Ampliata anche la gamma dei servizi di manutenzione preventiva e correttiva che prevedono, ora anche in Italia, i lavori di grande revisione. All’orizzonte è prevista anche la manutenzione predittiva con uno scambio di dati continui tra i sistemi informatici del centro e i mezzi di trazione. La struttura è a servizio di varie imprese ferroviarie con una flotta complessiva di oltre 120 locomotori.
Piermario Curti Sacchi