Dopo molti annunci rimasti senza risposta e grandi ambizioni messe da parte, sono partiti il 20 settembre 2021 i lavori lungo la prima tratta della nuova linea ferroviaria che dovrà collegare il porto di Capodistria (Koper) attraverso Divaccia (Divača) e quindi verso i corridoi merci con l’est europeo. Il progetto originario del valore di 1,2 miliardi di euro prevedeva una nuova linea ad alta capacità Capodistria-Divaccia tutta in variante, mentre la tratta dove ora è stato dato il primo tradizionale colpo di piccone rappresenta solo un antipasto.
I cantieri, infatti, si sono aperti su un lotto, quasi simbolico, tra il porto sloveno e Črni Kal (San Sergio), una manciata di chilometri che rappresentano meno di un terzo dell’itinerario complessivo. Il consorzio che si è aggiudicato i lavori ha avviato per primi i lavori su due tra le opere più significative da realizzare, e precisamente il tunnel T8 a Dekani lungo 3808 metri e la galleria T7 sopra la valle Osapska lunga 1154 metri nell’area di Črni Kal. La costruzione dell’intera sezione sulla quale ora si sono aperti i cantieri dovrebbe essere completata in circa tre anni.
La nuova linea viene costruita già predisposta per la posa di un binario di raddoppio ma all’inizio sarà armata con un solo binario e presenta un tracciato più favorevole per il trasporto merci in quanto riduce la pendenza dal 27 al 17 per mille. Per questo motivo si ipotizza di utilizzarla a senso unico, quello più favorevole, in combinazione con la linea storica che resta comunque in esercizio, quindi idealmente in un raddoppio a distanza. Restano invece ancora molto incerti i tempi per il completamento dell’intero itinerario.
Il potenziamento della Capodistria-Divaccia porterà vantaggi per entrambi i corridoi che attraversano il Paese, quello Baltico-Adriatico e quello Mediterraneo, fondamentali nei traffici merci. Attualmente la tratta è lunga 45 chilometri. L'obiettivo è quella di ridurla a meno di 30 chilometri con un tracciato meno acclive ed elevare le potenzialità a oltre 200 treni al giorno. Nel frattempo, il porto di Trieste che sta conoscendo un rapido sviluppo, non rischia di soffrire più di tanto per la concorrenza del tradizionale antagonista dietro l’angolo, quello di Capodistria, che ancora per diversi anni non potrà contare su infrastrutture moderne e competitive.
Piermario Curti Sacchi