Un altro tassello va a collocarsi nel corridoio ferroviario che attraversa i Balcani tra la Serbia e la Macedonia, indicato come Rail Route 10, ma conosciuto anche come progetto Connecting Kosovo. Quest’ultima definizione nasce dal fatto che i lavori principali riguardano proprio il paese al centro della penisola balcanica. Questo progetto parla italiano, perché dopo essersi impegnata nella realizzazione del primo lotto, anche il secondo appalto è stato assegnato nel settembre 2021 all’impresa romana Generale Costruzioni Ferroviarie (GCF). Il contratto firmato con Infrakos, il gestore dell’infrastruttura ferroviaria locale, ha un valore di 47,9 milioni di euro e prevede la ricostruzione integrale della sezione compresa tra Fushë Kosovë e Mitrovice. E tutto questo avviene in concomitanza con il primo vertice ferroviario dei Balcani con la Dedication to Rail firmata a Belgrado su impulso dei Governi e delle banche europee Bei e Bers.
Il corridoio Rail Route 10 nel suo sviluppo completo è lungo 250 km tra la stazione di Kraljevo nella Serbia centrale e la capitale della Macedonia del Nord. L’asse tra Skopje e Belgrado è inserito idealmente tra il porto del Pireo e il centro Europa. Il programma prevede di rifare ex novo una rete come quella kosovara, ferma agli albori della ferrovia, ma ricca di raccordi industriali. Una volta completato, con il terzo lotto ancora da assegnare, l’itinerario diventerà parte integrante della rete Ten-T e precisamente del quarto Corridoio Orientale/Mediterraneo orientale. I Balcani finora sono stati aggirati dalle grandi reti europee per il semplice fatto di non far parte dell’Europa comunitaria, nonostante fossero il naturale asse di passaggio ferro-stradale tra i porti del Mediterraneo orientale e il centro del continente.
Il secondo lotto di Rail Route 10 in fase di avvio oltre alla ricostruzione della linea ferroviaria principale e dei raccordi di stazione prevede il ripristino della rete stradale parallela oggi costellata in appena 35 km da 32 passaggi a livello. Si dovranno risanare o abbattere e ricostruire 16 ponti esistenti oltre a intervenire su numerose opere idrauliche e 52 canali di attraversamento sotterraneo. L’impresa italiana GCF è impegnata in Kosovo dal 2019 quando si aggiudicò per 78,6 milioni di euro i lavori del primo lotto di Rail Route 10 lungo 67 km da ricostruire integralmente.
La principale linea ferroviaria del Kosovo realizzata nel 1874 versava ormai in uno stato decisamente critico con forti limitazioni alla circolazione dei treni, a iniziare dalla riduzione dei carichi ammessi e della velocità massima consentita fissata in media a 60 km l’ora, ma che in occasione dell’attraversamento di ponti o gallerie poteva ridursi fino a 20 km l’ora. La nuova ferrovia, invece, prevede una velocità standard di 150 km l’ora. Imponenti anche gli investimenti ferroviari in Serbia dove è in corso un programma di interventi con orizzonte il 2025 del valore complessivo di 14 miliardi di euro.
Piermario Curti Sacchi