I nuovi scenari geopolitici, drammaticamente imposti da una guerra, hanno come risvolto positivo quello di accelerare progetti già programmati ma in attesa di diventare operativi. Tra questi c’è un nuovo corridoio che attraversa diagonalmente tutta la regione centrale dell’Ungheria, evitando il transito dal nodo ferroviario della capitale Budapest, in modo da realizzare un collegamento merci ad alta capacità, una sorta di Betuweroute magiara, cerniera tra l’Austria e la Slovacchia da una parte e dall’altra il Mar Nero e i Balcani fino a proiettarsi idealmente verso Asia e Turchia.
La nuova relazione ferroviaria s’inserisce a pieno titolo nei corridoi transeuropei Ten-T che interessano l’Ungheria, quello Orientale/Mediterraneo Orientale e quello indicato come Reno-Danubio. La nuova linea ferroviaria merci che aggira Budapest da sud è lunga poco più di 200 chilometri: partendo da Szolnok nell’Ungheria centrale raggiunge Győr, principale nodo nordoccidentale del paese magiaro e vicino al confine con Austria e Slovacchia, non lontano rispettivamente da Vienna e Bratislava. Inserendosi nella rete ferroviaria nazionale, costituirà un corridoio lungo tutto il Paese, partendo da ovest a Győr, fino all’estremo est al confine con Slovacchia e Ucraina, rappresentato dal nodo di Záhony.
I cantieri saranno aperti al più presto nella tratta centrale, lunga una sessantina di chilometri, tra Kecskemét e Adony, una sorta di corda molle a sud di Budapest. Le autorità ungheresi stimano di completare l’intera linea tra Szolnok e Győr entro il 2030. Numerose le opere d’arte da realizzare lungo il percorso, compreso un nuovo ponte ferroviario sul Danubio. Inizialmente questo nuovo itinerario era ricompreso in un accordo di più ampio respiro sottoscritto nel 2021 oltre che dall’Ungheria anche dalle ferrovie di Austria e Russia. Ora quella joint venture, anche finanziaria, difficilmente potrà essere riproposta, visti gli scenari politici profondamente mutati.
Piermario Curti Sacchi