Rispetto alla vivacità che caratterizza il servizio ferroviario merci in altri Paesi europei, la Francia è rimasta a lungo ingessata in una visione monopolistica sia per scelte politiche sia per rigidità sindacali, pagandone il prezzo in termini di volumi di trasporto. Ora però sulla spinta della liberalizzazione voluta dall’Unione europea, il vento incomincia a cambiare. Sono numerose le iniziative che a vario livello segnalano il cambiamento di rotta. Ecco il primo esempio. Sette società con siti logistici in tutta la Francia hanno stretto un accordo con Fret Sncf per costituire la prima rete nazionale e promuovere un significativo trasferimento dei carichi verso la modalità ferroviaria.
L’iniziativa prende il nome di Rail Route Connect (2RC). Presentata a inizio anno è diventata operativa con aprile 2023. Le protagoniste dell’iniziativa sono Dupessey&Co, Laforêt Logistique, Lahaye Global Logistics, Transports Lassalle, Mediaco Vrac, Ederlog Multimodal e Groupe Mge. La società cargo delle ferrovie statali provvede al trasporto a lunga percorrenza, mentre gli operatori si occupano di tutti i servizi intermodali. Fret Sncf garantisce la disponibilità di una flotta di carri specializzati. Sono previsti inoltre collegamenti dalla Francia con tutti i principali Paesi europei confinanti.
Novità anche sul fronte del potenziamento delle strutture terminalistiche intermodali. Le autorità francesi hanno presentato il progetto, definendo il calendario dei lavori e i finanziamenti necessari, per realizzare un hub intermodale a Fleury-les-Aubrais, località posta subito a nord di Orléans nella regione del Centro-Valle della Loira. Qui in passato esisteva un vecchio scalo merci, poi smantellato. I lavori di costruzione dovrebbero iniziare a luglio 2023 per concludersi con l’apertura del centro entro il 2025. Il terminal avrà inizialmente due binari lunghi 250 metri che successivamente saranno ampliati e portati a 750 metri secondo lo standard europeo. Si parte con una capacità di 150 container o casse mobili al giorno, che gradualmente dovrebbe crescere.
I finanziamenti sono garantiti per il 50% dal contributo statale, cosa tutt’altro che scontata, ma giustificata dal Governo francese con la volontà di favorire i trasporti intermodali. I numeri danno ragione a Parigi. Il trasporto combinato registra una crescita significativa in Francia: le tonnellate trasportate nel 2022 sono state il 30% superiori rispetto al 2019 (l’ultimo anno prima della pandemia) e si prevede di triplicare questa attività entro il 2030. Il sostegno economico statale a favore del trasporto merci su rotaia sarà esteso oltre il 2024.
E guardando avanti diventa sempre più concreta l’ipotesi di arrivare alla formazione di treni merci digitali. Attualmente è in corso il progetto Monitor, promosso dalla società Wabtec, da Fret Sncf e dall’operatore Régie départementale transports des Bouches du Rhône. I carri merci saranno dotati di comunicazione radio, sensori di monitoraggio freni e carrelli intelligenti. Obiettivo è ridurre drasticamente i tempi di composizione dei treni, aumentare la sicurezza nell’esercizio, rendendo così la ferrovia merci più competitiva.
Piermario Curti Sacchi