I Balcani si apprestano a diventare sempre più un ponte tra Europa e Asia. Sono numerosi i progetti in corso di realizzazione, anche con il sostegno finanziario dell’Unione Europea. Una tappa significativa si è raggiunta ai primi di novembre 2022 con l’inizio dei lavori per completare il collegamento ferroviario a standard europeo tra la Macedonia del Nord e la Bulgaria. A lavori conclusi, la nuova direttrice offrirà un collegamento ad alta capacità tra il nodo di Skopje, capitale della Macedonia del Nord e Sofia, capitale della Bulgaria, percorso che rientra nel corridoio paneuropeo VIII. Se il cronoprogramma sarà rispettato la nuova direttrice ferroviaria sarà percorsa dai treni merci e passeggeri entro il 2030. La sezione macedone prevede lo scavo di quasi sei chilometri di gallerie e sarà completata entro il 2027.
L’esempio più significativo di come gli scenari geopolitici siano cambiati, è offerto da una tratta ferroviaria, tra le località macedoni di Kumanovo e Beljakovtse che era stata addirittura chiusa all’esercizio e in disuso dal 1994 e che ora invece viene ricostruita e rientra nel corridoio tra Macedonia del Nord e Bulgaria. Qui i lavori di ripristino sono già in corso, insieme a quelli di un altro segmento successivo al primo, lungo 34 chilometri, tra Beljakovtse e Kriva Palanka, località quest’ultima posta a una decina di chilometri dal confine con la Bulgaria.
Con la revisione in corso dei corridoi Ten-T, i Balcani saranno completamente integrati nella rete europea. Il salto di qualità sarà significativo perché si passerà da una visione a mosaico di linee ferroviarie di singoli Paesi a quella di una rete integrata. Questo significa adottare uno stesso standard tecnologico, come il sistema di segnalamento europeo Ertms (da attivare su metà della rete entro il 2030), estendere l’elettrificazione su quasi tutte le linee (86%), utilizzare materiale rotabile moderno e interoperabile, stessi criteri di sicurezza e manutenzione.
Sono diversi i corridoi sui quali si stanno concentrando le risorse e gli investimenti, anche con il contributo dell’Unione Europea, per la prima volta fuori dai confini comunitari. Il primo è il collegamento da est a ovest che comprende quello conosciuto come corridoio X tra Serbia e Croazia, Serbia e Bulgaria, Serbia e Macedonia del Nord insieme al corridoio tra Skopje e il confine con la Bulgaria.
Il secondo collegamento si sviluppa tra nord e sud con il corridoio che collega le capitali dell’Europa centrale attraverso Sarajevo in Bosnia-Erzegovina allo scalo marittimo di Porto Tolero (Ploče) sulla costa adriatica, insieme alla direttrice tra Belgrado e Podgorica con il porto montenegrino di Bar e a quella tra Belgrado e Pristina. In particolare, il corridoio tra Skopje e la Bulgaria, offre anche un accesso diretto al Bosforo e al Mar Nero. Una rete ferroviaria efficiente nei Balcani favorisce anche i collegamenti su rotaia attraverso la Turchia, sui quali si stanno investendo molte risorse, e le nuove vie commerciali con l’Asia.
Piermario Curti Sacchi