Un passo avanti, decisivo, per la completa interoperabilità ferroviaria a livello europeo. La Commissione di Bruxelles ha adottato nel maggio 2019 una serie di misure che completano i preparativi per quello che viene definito il "pilastro tecnico" del Quarto Pacchetto ferroviario. Questo è l'ultimo dei quattro documenti che stabiliscono regole comuni e aprono alla completa liberalizzazione dello spazio ferroviario comunitario era stato adottato dal Parlamento europeo e dal Consiglio nell'aprile 2016. E in vista della scadenza operativa del 16 giugno 2019, la Commissione ha fatto la sua parte.
Il mercato unico per i servizi ferroviari ha come obiettivo quello di rivitalizzare il settore e rendere le ferrovie europee più competitive in relazione agli altri mezzi di trasporto, soprattutto riducendo oneri legati essenzialmente a impedimenti tecnici e alla burocrazia (si pensi cos'era l'Europa ferroviaria in cui ogni paese aveva propri regolamenti, licenze per i macchinisti, strutture tecniche e di esercizio del tutto autarchiche). A livello comunitario, tutti i lavori preparatori del Quarto Pacchetto ferroviario sono stati messi a punto. Quale può essere l'impatto sulla riduzione dei costi lo si può comprendere dalle ultime misure. All'Agenzia ferroviaria europea (Era) viene data la responsabilità di rilasciare autorizzazioni e certificazioni valide in tutto lo spazio europeo, riducendo quindi doppioni e oneri aggiuntivi. Viene dato impulso al sistema di segnalamento europeo Ertms/Etcs per arrivare a una vera interoperabilità su tutta la rete senza più confini. Viene favorita la digitalizzazione delle ferrovie e l'avvio di servizi automatizzati.
Per una volta tanto l'Italia non giunge impreparata all'appuntamento con le direttive comunitarie. Già nel febbraio 2019 il Consiglio dei ministri ha approvato due schemi di decreto che riguardano il "pilastro tecnico" del Quarto Pacchetto e precisamente la direttiva sull'interoperabilità ferroviaria e quella sulla sicurezza. Nel primo caso si parla di armonizzazione tecnica per facilitare la nascita di un vero spazio ferroviario europeo, con il secondo decreto si definiscono i compiti dell'Agenzia nazionale per la sicurezza delle ferrovie nell'ambito di una cornice europea.
È utile ricordare come la liberalizzazione delle ferrovie europee è partita in prima battuta con le regole comuni per i trasporti merci. Il Primo Pacchetto (2001) ha stabilito il diritto di accesso all'infrastruttura dei paesi Ue per i servizi internazionali merci di tipo combinato. Il Secondo Pacchetto (2004) oltre a istituire l'Agenzia ferroviaria europea ha previsto il diritto di accesso sull'intera rete ferroviaria comunitaria per tutte le tipologie di trasporti merci internazionali. Mentre il Terzo Pacchetto (2007) ha riguardato i passeggeri, il cerchio si è chiuso con il Quarto che arriva alla completa liberalizzazione e ridefinisce ruolo e compiti dell'Agenzia ferroviaria europea.
Piermario Curti Sacchi
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