La Turchia, con lungimiranza ma soprattutto con notevole tempismo, ha deciso di giocare fino in fondo le sue carte per sfruttare a proprio vantaggio i mutamenti negli scenari geopolitici delle relazioni tra Asia ed Europa. Appena dopo aver varato il piano Transport Vision 2053 (dove l’anno è l’orizzonte temporale di riferimento) che prevede di destinare risorse finora mai viste per il settore dei trasporti nel suo complesso, le autorità di Ankara sono già passate alla fase dei cantieri. Ai primi di giugno 2022 secondo le consuetudini locali si è tenuta la cerimonia della prima saldatura che festeggia la posa delle rotaie della nuova ferrovia ad alta velocità e capacità tra il confine con la Bulgaria e Istanbul.
La nuova direttrice ferroviaria lunga poco meno di 230 chilometri oltre a rappresentare un collegamento veloce passeggeri, consentirà anche il transito dei treni merci, sarà dunque una linea mista. Il corridoio parte da Kapıkule, nome del valico di frontiera turco con la Bulgaria, uno dei più trafficati d’Europa, e raggiunge Halkalı, la stazione più occidentale della linea Marmaray a Istanbul. Solo in parte vengono utilizzati tracciati ferroviari esistenti e modernizzati, il resto è rappresentato da una linea completamente in variante veloce.
L’investimento riveste una forte valenza anche per l’Europa, a tal punto che l’Unione Europea finanzia con un contributo di 25 milioni di euro la sezione che dal confine bulgaro raggiunge Çerkezköy, mentre da qui a Halkalı è a carico della Turchia per un importo di 278 milioni di euro. Globalmente il progetto vale oltre 570 milioni di euro.
Secondo gli studi propedeutici legati al progetto, il transito merci lungo questo corridoio passerà dagli attuali 1,5 milioni di tonnellate annue a 9,6 milioni. La quota del trasporto ferroviario, ferma attualmente a un modestissimo 5%, salirà al 22% nel 2053. L’itinerario fa parte della variante sud della nuova Via della Seta, dove la Turchia vede il suo ruolo crescere come paese di transito e sempre più come porta d’accesso tra l’Asia e l’Europa.
Cuore delle relazioni internazionali è il Middle Corridor, che dalla Cina attraverso la Turchia raggiunge l’Europa, con un percorso transcontinentale che interessa numerosi Paesi, con relazioni anche via mare, come Georgia, Azerbaigian, Turkmenistan, Uzbekistan e Kazakistan. Secondo le autorità turche il Middle Corridor è più economico e veloce rispetto al corridoio del nord come via commerciale tra Europa e Asia, avendo un percorso più breve di 2000 km con condizioni climatiche più favorevoli.
Il Governo di Ankara intende favorire al massimo la modalità ferroviaria lungo questa relazione (alla rotaia sarà destinato il 60% degli investimenti totali), progettando una capacità di carico superiore a 70 milioni di tonnellate in un’area dove sono presenti poco meno di una trentina di centri logistici.
Piermario Curti Sacchi