Quasi negli stessi giorni in cui Rfi ha assegnato l’appalto per la realizzazione della variante tra Fortezza e Ponte Gardena che fa parte della linea ferroviaria di accesso al tunnel di base del Brennero, a Verona è partito il conto alla rovescia per la progettazione della tratta di ingresso da nord che interessa il nodo scaligero. Questo scenario la dice lunga sull’estrema disparità di tempi e prospettive che esiste tra le quattro varianti giudicate prioritarie per arrivare in un’ottica futura al quadruplicamento dell’intero itinerario da Verona al Brennero.
Occorre però precisare che la variante tra Fortezza e Ponte Gardena riveste un ruolo essenziale per dare continuità al tunnel di base, mentre le altre tre varianti sono solo un’opportunità in più per aumentare le potenzialità della linea e soprattutto per creare itinerari complementari dedicati esclusivamente al traffico merci. Ciò non toglie che mentre da una parte in valle Isarco si è alla vigilia dell’apertura dei cantieri da oltre un miliardo di euro da parte del consorzio Webuild/Implenia, Verona in questo caso riveste il ruolo dell’ultimo arrivato.
Come prevede il protocollo siglato tra Rfi e gli enti locali interessati, tra nove mesi, quindi nella primavera 2022 dovrà essere pronto il progetto preliminare di quello che viene indicato come quarto lotto del quadruplicamento, la tratta Pescantina-Verona. Il nodo principale da sciogliere - e sarà la progettazione a individuare la soluzione - è tra la scelta di un tracciato per la maggior parte in affiancamento alla linea storica oppure una soluzione alternativa con una lunga tratta interrata, preferita dal Comune di Verona, soprattutto in corrispondenza del Bivio San Massimo, cuore delle interconnessioni con il terminal intermodale del Quadrante Europa e lo sviluppo già programmato in quest’area con l’insediamento del nuovo scalo merci. Gli enti locali ipotizzano l’avvio dei cantieri della variante di Verona nel corso del 2023.
Se il primo lotto tra Fortezza e Ponte Gardena ormai è pronto ad avviare i motori, così come al contrario Verona muove solo ora i primi passi, in uno stadio intermedio si trovano le altre due varianti, vale a dire la circonvallazione merci di Bolzano e quella di Trento-Rovereto. Tra le due, all’inizio sembrava vicina ai nastri di partenza la tratta che interessa il capoluogo altoatesino, dove era già stato individuato il progetto che riguarda tutto l’areale della stazione passeggeri e dello scalo, ma poi il confronto tra le ferrovie e gli enti locali si è arenato sull’ubicazione e sulla lunghezza del tunnel di circonvallazione.
Ciò ha consentito a Trento di mettere a segno il sorpasso sui tempi: la variante che interessa tutta la tratta che parte a nord del capoluogo trentino e comprende Rovereto è in fase di progettazione insieme ai sondaggi geognostici per studiare la realtà delle aree da scavare.
Piermario Curti Sacchi