Via libera da parte della Regione Lombardia al progetto definitivo del quadruplicamento della tratta ferroviaria tra Milano Rogoredo e Pavia, segmento significativo del più ampio corridoio tra il capoluogo lombardo e Genova. L’intervento si svilupperà in due fasi funzionali, la prima, quella prossima ai cantieri è solo la sezione tra Rogoredo e Pieve Emanuele, lunga circa 11 chilometri per un investimento stimato in 264,5 milioni di euro. Secondo le previsioni l’opera sarà conclusa entro il 2026.
La seconda fase, da Pieve Emanuele a Pavia comporta la posa di due nuovi binari per un’estensione di circa 17 chilometri, da aprire all’esercizio intorno al 2030. In tutto il quadruplicamento Milano Rogoredo-Pavia comporta un investimento complessivo nell’ordine dei 900 milioni di euro. Tutto questo rientra in un disegno più ampio, quello del potenziamento del corridoio Milano-Genova dove è in fase avanzata la realizzazione del Terzo Valico e dove è vicina l’approvazione definitiva anche del quadruplicamento tra Voghera e Tortona.
Sulla carta i vantaggi di questo primo investimento, tra Milano Rogoredo e Pieve Emanuele, sono già significativi, come annuncia il comunicato della Regione Lombardia: incremento della regolarità del servizio, maggiore capacità, circolazione più fluida grazie alla separazione delle diverse categorie di treni. Ma se si entra nei dettagli e si va a leggere attentamente la Relazione tecnica definitiva redatta da Rfi, il gestore della rete ed estensore del progetto, i vantaggi appaiono dilazionati nel tempo, soprattutto per alcune tipologie di treni, come i merci. Detto in sintesi: non sono attesi benefici fino al 2030, quindi solo alla conclusione dell’intero progetto di quadruplicamento fino a Pavia.
L’attuale modello di esercizio della linea ricavato dalla Piattaforma integrata circolazione di Rfi 2018 parla di 213 treni/giorno, dei quali 39 sono merci. Il modello di esercizio futuro costruito coerentemente alle indicazioni di Rfi sull’incremento dei traffici pianificato per le diverse categorie, prevede una crescita esponenziale per i treni passeggeri suburbani, un incremento relativo per i regionali, un discreto aumento per i convogli passeggeri a lunga percorrenza, ma un vincolo all’apparenza insuperabile solo per i treni merci.
Lo scenario attuale è indicato in 53 merci/giorno che tali resteranno anche una volta conclusi i lavori di quadruplicamento della Milano Rogoredo-Pieve Emanuele. Bisognerà attendere l’orizzonte del 2030, ammesso che sia confermato, vale a dire il completamento dei lavori sull’intera Milano-Pavia per arrivare a uno scenario di 100 treni merci/giorno.
Anche un altro beneficio legato al progetto di quadruplicamento è destinato a slittare nel tempo, quello dell’adeguamento della sagoma della linea per renderla adatta ai trasporti intermodali senza limitazioni. Attualmente la linea ha il profilo PC45, utile per l’inoltro dei container a grande sagoma, ma solo a fine lavori si arriverà al profilo PC80, quello che consente anche il transito dei semirimorchi con quattro metri allo spigolo.
Il limite del progetto appare ancora più significativo alla luce del fatto che nel 2024 dovrebbe essere aperto all’esercizio il Terzo Valico dei Giovi con le sue potenzialità riguardo in particolare ai treni merci, che non troveranno un riscontro sulla linea verso il nodo di Milano e quindi verso il valico transalpino del Gottardo. A quella data, oltre alla Milano-Pieve Emanuele, sarà ancora in fase di realizzazione il quadruplicamento della Voghera-Tortona (se nel frattempo è partito), mentre tra Pavia e Voghera i progetti sono ancora un foglio completamente bianco e tali resteranno a lungo.
Piermario Curti Sacchi