Se c’è una cosa che non si può contestare a Rfi è il fatto di non averlo comunicato in anticipo. Il gestore della rete ferroviaria nazionale a fine 2021 abbandonerà il servizio di manovra nelle due ultime stazioni di confine dove è ancora presente con i propri locomotori, Brennero e Tarvisio Boscoverde. I due impianti, entrambi al confine con l’Austria, il primo verso Innsbruck, il secondo lungo la ferrovia Pontebbana, seguiranno il destino già segnato per gli altri scali di confine. Infatti, a dicembre 2020 Rfi aveva già abbandonato l’attività di manovra nelle stazioni di Domo II sulla linea del Sempione e Villa Opicina, al confine con la Slovenia.
In questi ultimi due impianti le varie imprese ferroviarie devono quindi provvedere autonomamente alle operazioni necessarie per il cambio macchina oppure chiedere la collaborazione di due imprese che hanno manifestato la loro disponibilità per questo servizio, e precisamente DB Cargo Italia a Domo II e Adriafer a Villa Opicina. Da dicembre 2021 anche per Brennero e Tarvisio Boscoverde scatterà la stessa regola, in pratica tutte le imprese dovranno arrangiarsi autonomamente o attraverso una collaborazione reciproca.
Questa decisione non è un fulmine a ciel sereno. L’Autorità di Regolazione dei Trasporti (Art) con la delibera 91/2020 aveva approvato, semplicemente prendendone atto, la relazione presentata da Rfi nel novembre 2019 con la quale si chiedeva di dismettere il servizio di manovra praticamente in tutte le stazioni di confine, considerando che l’unica non ricompresa nell’elenco è quella di Ventimiglia, mentre Modane e Chiasso non sono in territorio italiano.
Molte imprese ferroviarie avevano manifestato le loro riserve e si erano espresse per il mantenimento del servizio al confine da parte di Rfi in quanto disponevano di locomotive monotensione non interoperabili, per le quali quindi si rende indispensabile ricorrere alla manovra. Per trovare un accordo, su suggerimento dell’Art, era stato istituito un Tavolo di lavoro tra le imprese e il gestore della rete per discutere e proporre soluzioni operative.
FerCargo, il forum che con diciotto associate rappresenta le imprese ferroviarie del trasporto merci indipendenti dal gruppo Fs, aveva proposto di ricorrere negli impianti di confine alle linee aeree commutabili tra i diversi tipi di tensione, in modo da ridurre i costi di manovra (non serve più il locomotore “di lancio” e il gestore della rete deve solo governare il cambio elettrico). Nonostante queste indicazioni, Art ha comunque dato il via libera a Rfi per abbandonare l’attività, come nel frattempo è già avvenuto a dicembre 2020 a Domo II e a Villa Opicina, e ora, come confermato, sarà così anche al Brennero e a Tarvisio Boscoverde (nel frattempo in carico a Traction & Service del gruppo Inrail-Fuorimuro).
Piermario Curti Sacchi