Fa un certo effetto mettere a confronto quanto visto a Expo Ferroviaria 2019 con l'esposizione di speciali traversine doppie già predisposte per alloggiare i giunti da inserire nelle rotaie con la possibilità anche di diagnosi in remoto e il binario spezzato che è stato sicuramente la principale causa del deragliamento del treno regionale avvenuta il 25 gennaio 2018 a Pioltello. La Procura di Milano ha concluso l'inchiesta sull'incidente che procurò la morte di tre passeggeri e il ferimento di una cinquantina tra gli altri viaggiatori. L'ipotesi avanzata dai pubblici ministeri mette sotto accusa la scarsa manutenzione dei binari da parte di RFI, il gestore della rete, ritardi negli investimenti, carenza di coordinamento tra progettazione e lavori, se non addirittura una tacita intesa per risparmiare sui costi legati anche agli appalti esterni.
Come aggravante resta il fatto che il giunto difettoso era già stato monitorato ma non si è provveduto come minimo a istituire in via provvisoria una limitazione di velocità sulla tratta. La Procura ha chiesto il rinvio a giudizio della società RFI e di undici dirigenti e funzionari. È questa l'occasione per ricordare che dal punto di vista tecnico i giunti non servono per collegare tra di loro le rotaie, essendo queste saldate per lunghe tratte, ma a suddividere i circuiti elettrici delle varie sezioni di blocco. Per questo motivo i giunti non sono presenti sulle linee ad Alta Velocità dove con il segnalamento europeo Ertms-Etcs non sono previste sezioni di blocco classiche. E quindi in prospettiva usciranno di scena quando sarà adottato lo standard europeo su tutta la rete.
L'incidente di Pioltello, al di là delle ricadute umane, ha provocato una pesante limitazione alla circolazione lungo un asse ferroviario fondamentale, quello tra Milano e Brescia, percorso sia da numerosi convogli passeggeri sia dai treni merci. A pagare il prezzo maggiore sono stati proprio i trasporti commerciali, i primi a essere stati sospesi o instradati verso altri itinerari con aggravio di tempi e di costi e le forti ripercussioni sul terminal Contship di Melzo. Difficile quantificare le ricadute legate prima al blocco della circolazione e successivamente a un lento ripristino. Il riferimento diretto va all'incidente di Rastatt in Germania nell'agosto 2017 dove i 51 giorni di interruzione totale per la circolazione lungo il principale asse ferroviario nord-sud dell'Europa si calcola abbiano causato perdite per due miliardi di euro.
Se un elemento positivo si può ricavare da queste tragedie è quello di aver accelerato i piani di manutenzione e di investimenti. In Italia Il Gruppo FS ha aggiornato il piano industriale che prevede di investire in dieci anni fino al 2026 sull'intera infrastruttura 94 miliardi di euro con una robusta quota legata a manutenzioni straordinarie e nuove tecnologie.
Piermario Curti Sacchi
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