La procedura della valutazione d’impatto ambientale sul progetto per il raddoppio della ferrovia tra Novara e Arona si era conclusa ai primi di gennaio del 2006 con la trasmissione del parere favorevole al ministero delle Infrastrutture. Poi di fatto non è successo più nulla, ma a quanto pare il 2023 dovrebbe essere l’anno della svolta dopo sedici anni di attesa infruttuosa. Un primo segnale positivo è arrivato a metà dicembre 2022 con la firma del “Protocollo della legalità” tra Rfi, la Prefettura e tutti gli enti interessati, con lo scopo di monitorare l’esecuzione dell’opera, dalla fase di progettazione fino a quella dei cantieri. Ecco perché appare concreto l’avvio dell’iter di questo intervento nel corso del 2023.
Il progetto prevede il raddoppio della ferrovia in affiancamento, salvo brevi rettifiche, dei binari tra Vignale, a nord di Novara, e Arona. La lunghezza di tutta la tratta è di 35,3 chilometri da suddividere in due lotti, il primo tra Vignale e Oleggio, il secondo da questa località ad Arona. L’investimento complessivo viene stimato in 430 milioni di euro, salvo adeguamento prezzi a causa degli incrementi dei costi delle materie prime.
L’obiettivo è realizzare un corridoio espressamente dedicato alle merci tra i terminal di Novara (Boschetto, RoLa Ralpin e Interporto) e la direttrice del Sempione, ma in subordine anche verso il Gottardo via Luino. La direttrice così rinnovata prevede il transito dei convogli merci senza limiti di sagoma per i trasporti intermodali e l’adozione del modulo standard per treni lunghi 750 metri. È prevista anche la soppressione di tutti i passaggi a livello. La potenzialità della linea raddoppiata e potenziata nella trazione elettrica e nel segnalamento dovrebbe consentire il transito di cento treni al giorno.
Questo investimento si inserisce in un mosaico più complesso di interventi che riguardano sia il nodo di Novara sia l’adeguamento delle linee di accesso al Sempione. In particolare, a Novara verrà realizzata una bretella di accesso da nord allo scalo merci in modo da evitare ai treni di impegnare l’attuale scalo passeggeri, insieme alla ridefinizione delle aree destinate all’autostrada viaggiante e al terminal intermodale. Solo su Novara saranno investiti circa cento milioni di euro.
Il 3 settembre 2020 era stato sottoscritto un accordo tra Italia e Svizzera per una serie di interventi sull’asse del Lötschberg-Sempione con un finanziamento di 134,5 milioni a fondo perduto da parte di Berna. La direttrice Italia-Svizzera in anni recenti è stata solo in parte adeguata al “corridoio dei quattro metri”, che permette di trasportare su rotaia semirimorchi stradali con altezza agli spigoli di quattro metri e larghezza fino a 2,60 metri. Dalla prima fase dei lavori era stata esclusa la linea Arona-Stresa-Domodossola in quanto già disponibile a grande sagoma la quasi parallela linea Novara-Borgomanero-Domodossola, seppur a singolo binario.
I lavori più impegnativi però riguardano proprio la Arona-Domodossola perché occorre intervenire su dodici gallerie che messe insieme raggiungono una lunghezza che sfiora i sei chilometri e che dovranno essere portate tutte al profilo più favorevole per i trasporti intermodali. A compimento di tutti questi interventi, si avrà un doppio corridoio merci ad alta capacità tra Novara e la Svizzera.
Piermario Curti Sacchi