Il ministro Toninelli ha bocciato la fusione tra Anas e Ferrovie dello Stato, avviata dal Governo Gentiloni e dal suo predecessore Graziano Delrio, affermando che "è certamente sbagliata", perché "è stata fatta senza capire perché". Una spiegazione che forse sarà chiarita i prossimi giorni e che si aggiunge a quelle precedenti, anch'esse contrarie, dei due sottosegretari ai Trasporti, Armando Siri ed Edoardo Rixi. Il primo ha dichiarato al Corriere della Sera che la fusione "non discende da un disegno di politica industriale, quanto dall'ennesima vicenda in cui si privilegia un aspetto finanziario, mettendo insieme due realtà che hanno mission diverse tra loro", mentre il secondo ha dichiarato alla Stampa che "i servizi devono essere prioritari: Fs deve occuparsi dello sviluppo del trasporto passeggeri e della movimentazione delle merci, mentre l'Anas deve focalizzare le proprie energie sulla gestione e sulla manutenzione della rete stradale". Ha risposto il deputato del PD Andrea Romano, della Commissione Trasporti della Camera, chiedendoa Toninelli di chiarire i motivi della sua opposizione e ponendo il dubbio che la maggioranza voglia tenere separate le società per "spartirsi le poltrone". La questione s'intreccia con l'approvazione del bilancio Anas 2017 e con la nomina dei vertici di ferrovie dello Stato.
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