Martedì 2 maggio 2023 c’era stata una festosa manifestazione ad Ahrental in Austria per l’avvio della fresa meccanica, battezzata Lilia, come di consueto con un nome femminile, impegnata nello scavo della galleria principale est in direzione sud verso l’Italia del tunnel ferroviario di base del Brennero. La cerimonia si era conclusa con la posa anche del primo anello di rivestimento della galleria composto da sei conci prefabbricati di calcestruzzo.
C’è stato appena il tempo di spegnere le luci dei riflettori e di lasciare il passo solo ai minatori, quando è arrivata la doccia fredda sull’adeguamento dei costi dell’intera opera che collegherà l’Italia all’Austria con un tunnel ferroviario voluto per favorire soprattutto il trasporto merci senza limiti di massa e di lunghezza dei treni e senza ricorrere a doppie o triple trazioni.
La società europea di progetto Bbt - dopo un’accurata analisi sui costi dell’opera - ha aggiornato le previsioni di spesa fissando il nuovo costo a vita intera a 10,5 miliardi di euro con un aumento di 1,7 miliardi rispetto agli 8,8 miliardi previsti in precedenza (metodo di calcolo italiano, diverso dalle norme applicate in Austria).
L’aumento dei costi è legato essenzialmente ai forti incrementi dei prezzi dei materiali e dell’energia. L’impatto sui conti pubblici di Austria e Italia resta comunque relativo, in quanto l’Unione europea finanzia fino al 40% i costi di costruzione dell’opera e la società Bbt ha già partecipato al bando per un ulteriore cofinanziamento con i fondi Cef 2021-2027.
Ciò non toglie che la strada verso la conclusione dei lavori e l’apertura all’esercizio ferroviario del nuovo corridoio ad alta capacità resta tutt’altro che un percorso in discesa. Anzi, tutto sommato, il discorso finanziario a questo punto forse è quello meno rilevante. I lavori sul lato austriaco del tunnel di base, per varie ragioni, scontano ritardi di anni.
La fresa Lilia che ha appena avviato il suo lavoro ha davanti a sé poco più di otto chilometri di roccia da scavare, ma l’intero lotto H41 Gola del Sill-Pfons comporta quasi 23 chilometri solo di gallerie principali e si prevede di completare le opere di scavo nel 2028.
Ma solo il 4 aprile 2023 è stato affidato l’ultimo lotto di lavori sul Brennero, quello indicato come H53 Pfons-Brennero che sfiora il valore di un miliardo di euro. Qui saranno scavati 25 chilometri di gallerie principali oltre a vari cunicoli di servizio, con una previsione di più di 70 mesi di lavoro a partire da maggio 2023, quindi più di cinque anni di cantieri. Ecco perché le stime di conclusione dell’intera galleria di base del Brennero continuano a spostarsi in avanti e ora, per i più ottimisti, si parla di 2032.
Al contrario, invece, i lavori sul lato italiano del tunnel hanno marciato a tappe forzate e quasi senza intoppi, registrando il plauso dell’Europa anche per le soluzioni tecnologiche avanzatissime adottate come nel sotto-attraversamento dell’Isarco. Per concludere le opere di scavo e di rivestimento al rustico nei due lotti italiani mancano appena sei chilometri su un totale di oltre 80 chilometri. Ma è un primato destinato a essere festeggiato solo da una parte, perché sotto il Brennero resterebbe ancora un muro da superare.
Piermario Curti Sacchi