Si allungano i tempi per arrivare all’apertura del tunnel di base del Brennero. In questi ultimi mesi, fonti ufficiose ormai davano per scontato uno slittamento con la possibile entrata in funzione della nuova ferrovia tra Fortezza e Innsbruck tra il 2030 e il 2031 rispetto alle previsioni originali che indicavano forse con troppo ottimismo l’avvio del servizio nel 2028. Ora il consiglio di sorveglianza della società europea Bbt che si occupa della realizzazione del collegamento transfrontaliero tra Italia e Austria ne ha preso formalmente atto e ipotizza la fine dei lavori solo nel 2031 e l’entrata in funzione quindi nel 2032 nella migliore delle ipotesi, con uno scenario peggiore che proietta l’operatività addirittura al 2034.
Il ritardo è legato al fermo dei cantieri sul lato austriaco nel lotto Pfons-Brennero per un contenzioso con il raggruppamento di imprese aggiudicatarie dell’appalto al quale è seguito l’annullamento del contratto. In questo cantiere, il calendario dei lavori si è fermato il 27 ottobre 2020 e non è più ripreso. La società Bbt sta ancora studiando come riappaltare le attività su questa tratta, probabilmente suddividendo i lavori in due sub-lotti.
In seguito alle nuove prospettive di apertura ipotizzate dal consiglio di sorveglianza di Bbt sono scesi in campo il governatore del Tirolo austriaco Günther Platter e il presidente della Provincia autonoma di Bolzano Arno Kompatscher. “Negli ultimi mesi abbiamo avuto diversi incontri con i responsabili di Bbt ai quali abbiamo chiesto soluzioni per poter andare avanti più spediti”, ha dichiarato il presidente dell’Alto Adige. “L’opera infrastrutturale europea più importante in cantiere non può essere frenata nella sua realizzazione da difficoltà di natura burocratica per appalti e per questioni tecniche”. Platter e Kompatscher intendono fare pressioni non solo su Bbt, ma anche sui gestori delle reti ferroviarie italiana e austriaca oltre che sui rispettivi ministeri preposti in modo da superare al più presto gli attuali ostacoli. L’obiettivo resta quello di avere al più presto la disponibilità di una ferrovia moderna e concorrenziale in modo che possa assorbire una quota importante dei traffici al Brennero.
Per ironia della sorte, i ritardi e le difficoltà legati al cantiere sul lotto principale in terra austriaca, giungono mentre i lavori lato Italia proseguono senza soste, anzi stabilendo di mese in mese nuovi progressi e primati tecnologici. Nei due lotti italiani, Mules 2-3 e Sottoattraversamento Isarco, lo scavo delle gallerie principali del tunnel di base sfiora il 70% con oltre 30 chilometri su 44, il cunicolo esplorativo (che diventerà galleria di servizio al termine dei lavori) è completato all’85%, mentre le gallerie di interconnessione con la ferrovia storica sono al 65%. Ma tutto questo serve a poco, se non si sblocca il nodo austriaco.
Piermario Curti Sacchi