Quella che all’inizio appariva come un’eccezione, è destinata a diventare quasi una regola. Crescono sui binari italiani i treni merci da 2000 tonnellate e oltre. Non si tratta di trasporti occasionali, ma di un servizio disponibile ormai quasi a catalogo. Tra le prime imprese impegnate su questo fronte occorre ricordare DB Cargo Italia che a fine marzo 2021 ha mosso un convoglio con una massa di 2500 tonnellate con un trasporto di coil di lamiera per il cliente Marcegaglia da Ravenna a Chiasso Smistamento e quindi verso gli hub in Germania per diversi clienti finali, in quanto inserito nella rete europea di traffico diffuso di DB Cargo. Una decina di giorni dopo il servizio è stato replicato sfiorando nuovamente le 2500 tonnellate. Non a caso l’opportunità di formare treni pesanti è stata colta tra le prime da DB Cargo Italia, impresa impegnata più di altre nei servizi a traffico diffuso, dove la possibilità di raggruppare i flussi di vari clienti, comporta il vantaggio di raggiungere una massa trasportata elevata con un solo treno in linea.
Treni intorno alle 2000 tonnellate, come si diceva, ormai sono diventati una presenza non più episodica. Per esempio, il gruppo In Rail-Fuori Muro nel corso del 2021 ha registrato nei propri servizi una massa media trasportata superiore a 2000 tonnellate. La possibilità e l’opportunità di elevare la capacità di trasporto dei treni merci è stata messa a fuoco in uno specifico studio commissionato al Politecnico di Torino insieme all’Università di Roma Tor Vergata, validato da Bureau Veritas e consegnato a Rfi, il gestore della rete e quindi il soggetto tenuto a dare le autorizzazioni per la circolazione.
Treni pesanti anche per Evm Rail, la società di trasporto ferroviario con sede a Verona, operativa dall’inizio dell’estate 2020 e specializzata soprattutto nel trasporto di granaglie. Evm ha avviato i primi servizi con convogli da 2200 tonnellate di massa trasportata, dedicati al carico di granaglie. Le relazioni sono state coordinate con paesi dell’est Europa, in particolare Ungheria e Romania, e incentrate su Ravenna e precisamente sul terminal Docks Cereali e su Setramar.
Storicamente lo standard per i treni merci era fissato in 1600 tonnellate, e i convogli di 2000 tonnellate erano autorizzati, formalmente in deroga, e possibili solo su determinate linee. L’evoluzione normativa nel 2019 ha consentito a Rfi di permettere il transito di treni più pesanti a regime e senza specifiche autorizzazioni. Il gestore della rete ha quindi stabilito i requisiti tecnici per questi convogli, con la possibilità di ulteriori deroghe sulla base di richieste motivate e documentate. Ed è quanto sta avvenendo da parte di diverse imprese ferroviarie, per le quali queste pratiche stanno diventando quasi di routine. Una nota a margine: la massa trasportata non può essere aumentata all’infinito perché deve fare i conti con il limite di rottura, comunque elevato, dei ganci dei carri. L’adozione dei ganci automatici favorirebbe una crescita della portata ben più significativa con un aumento apprezzabile della competitività per la modalità ferroviaria.
Piermario Curti Sacchi