La Spagna e la Francia, rimaste finora un po’ ai margini rispetto alle scelte operate da altre amministrazioni o imprese ferroviarie, vogliono rilanciare il servizio di autostrada ferroviaria (definito rolling highway) come alternativa al trasporto tutto strada. Al centro dei collegamenti ci sarebbero da una parte i porti, dall’altra le direttrici verso i transiti di frontiera. Particolarmente dinamici sono i trasporti combinati strada-rotaia già avviati o in progetto in Spagna. Dopo aver proposto un servizio intermodale tra Madrid e Valencia, e aver preso in considerazione un’analoga relazione tra Algeciras e Saragozza, ora si sta studiando la connessione tra Madrid e Vitoria-Gasteiz nei Paesi Baschi. Il progetto, la cui messa a punto appare abbastanza laboriosa, dovrebbe essere completato entro il 2026.
L’ipotesi di un nuovo servizio di autostrada ferroviaria tra Madrid e la capitale dei Paesi Baschi, attraverso i nodi di Valladolid e Burgos, è quella che ha raccolto il maggior consenso da parte sia degli operatori imprenditoriali sia delle autorità nazionali spagnole. La futura relazione Madrid-Vitoria verrebbe collegata con la Madrid-Valencia consentendo così un accesso diretto per i trasporti marittimi generati dal porto della città valenciana a servizio sia delle importazioni di componenti che provengono soprattutto dall’area greca e turca, sia delle esportazioni verso tutto il bacino del Mediterraneo e non solo.
A trarre vantaggio potrebbe essere soprattutto l’area industriale di Valladolid con una riduzione significativa dei trasporti stradali verso il porto di Valencia. Proprio nella città castigliana è in costruzione un nuovo terminal ferroviario merci che dovrebbe essere operativo entro il 2026. Non è da escludere l’ipotesi che, come prima fase anticipata, venga subito esteso il servizio di autostrada ferroviaria tra Madrid e Valladolid in attesa di mettere a punto la relazione fino al centro dei Paesi Baschi con il porto di Bilbao da una parte e San Sebastián dall’altra, crocevia ferroviario verso la Francia.
Anche la Francia punta alle relazioni ferroviarie a servizio dei porti. Allo studio un trasporto intermodale tra Cherbourg-en-Cotentin, estremo scalo marittimo settentrionale nel dipartimento della Manica, e Bayonne, nodo situato nei Pirenei Atlantici, a meno di trenta chilometri dal confine spagnolo con i Paesi Baschi. La relazione tra Cherbourg e Bayonne è lunga circa 900 chilometri e attraverserebbe tutto il corridoio occidentale francese da nord a sud.
Un treno di prova ha percorso il 10 dicembre 2024 una manciata di chilometri tra il porto e lo scalo di Cherbourg solo per verificare che l’infrastruttura ferroviaria, esistente ma non sfruttata e i relativi sistemi di segnalamento, fossero pienamente all’altezza del nuovo servizio programmato per la primavera 2025. Il convoglio, caricato con 42 semirimorchi stradali, aveva una lunghezza di 750 metri, per verificare la fattibilità di un collegamento secondo lo standard ferroviario europeo.
Il futuro servizio sarà proposto e organizzato dall’autorità portuale Ports de Normandie, dalla società francese Lohr con il sistema Modalohr e dal gestore della rete ferroviaria francese Sncf Réseau. L’autorità portuale e il porto di Cherbourg stanno investendo nella costruzione di un nuovo terminal ferroviario oltre 36 milioni di euro, metà dei quali grazie a contributi comunitari, insieme alla ristrutturazione del raccordo ferroviario. Per il porto di Cherbourg si tratta di una vera e propria svolta in quanto sono una ventina d’anni che vede più trasporti merci su rotaia.
Piermario Curti Sacchi