Ormai gli annunci si susseguono a un ritmo quasi incalzante, ma ufficialmente le ferrovie spagnole non hanno mai comunicato un piano che contempla l’abbandono definitivo dello scartamento ferroviario largo tipico della Penisola Iberica a favore di quello standard europeo. Eppure, pezzo per pezzo la rete cambia volto, o meglio, cambiano le misure. Gli interventi per tutti i primi mesi del 2023 sono concentrati sul Corridoio mediterraneo che fa parte della rete transeuropea Ten-T.
A essere interessata è una tratta di 190 chilometri tra Barcellona e Valencia. Qui sono stati individuati tre lotti da potenziare e quindi da riconvertire allo standard europeo di 1435 mm. In particolare, il primo segmento va da Castellón a Vinaròs, quindi da questa località a Vandellòs, per arrivare alla piattaforma di cambio scartamento di La Boella. Quasi 200mila traversine sono già state sostituite per ricevere il nuovo scartamento europeo. Ma i lavori sono molto più complessi perché riguardano anche l’armamento di stazione con l’adeguamento di tutti i deviatoi insieme agli impianti elettrici e al segnalamento.
L’obiettivo è quello di agganciare sempre più la Penisola Iberica alla rete ferroviaria europea, soprattutto per il trasporto merci in quanto i treni viaggiatori possono contare su carrelli a scartamento variabile. Secondo alcune elaborazioni delle ferrovie spagnole, ogni euro investito sul Corridoio mediterraneo può generare un ritorno economico di 3,5 euro.
Analoghi interventi sono programmati per l’adeguamento allo scartamento europeo del tunnel di Roda de Berà, a una ventina di chilometri a nord di Tarragona. Questo investimento supera i 18 milioni di euro ed è funzionale per collegarsi alla linea ferroviaria interna che da Vilafranca del Penedès raggiunge l’importante polo industriale di Martorell per valorizzare il trasporto ferroviario delle merci.
Quasi contestualmente a questi interventi la Spagna sta facendo pressioni nei confronti della Francia perché completi la sezione nazionale dei collegamenti transfrontalieri con la penisola iberica. Un primo risultato è stato ottenuto: il governo francese ha emesso la dichiarazione di pubblica utilità a favore della tratta lunga poco più di 50 chilometri tra Montpellier e Béziers, primo lotto della nuova linea veloce fino a Perpignan.
Questa decisione consente di fatto la costruzione della nuova ferrovia, del resto già finanziata, che avrà un traffico misto sia passeggeri sia merci, come avviene già nelle sezioni realizzate tra Nîmes e Montpellier e tra Perpignan e la Spagna.
L’interesse spagnolo verso più solide relazioni con l’Europa coinvolge anche altre regioni iberiche: Galizia, Asturie e Castilla y León hanno chiesto di essere ricomprese nel Corridoio atlantico della rete Ten-T e hanno predisposto un piano di investimenti che sfiora gli otto miliardi di euro da presentare a Madrid. Il master plan per lo sviluppo del Corridoio ha come scopo quello di potenziare il trasporto ferroviario merci.
Il Corridoio atlantico mette in relazione il Portogallo con la Spagna centrale e, attraverso i Pirenei, la Francia occidentale fino al confine con la Germania. L’obiettivo finale delle tre regioni iberiche, escluse da questa direttrice, è quello di integrarsi attraverso un nuovo corridoio che colleghi entro il 2040 il nordovest spagnolo con il resto dell’Europa in modo da triplicare il volume di merci che si muovono su rotaia.
Piermario Curti Sacchi