La pandemia di Covid-19 - con la conseguente crisi economica globale - non sembra avere penalizzato il trasporto ferroviario tra Cina ed Europa. Lo mostra un’analisi di Transport Intelligence sulle statistiche ufficiali cinesi. I dati mostrano che l’andamento dei volumi dei primi nove mesi del 2020 è analogo a quello dell’anno precedente. L’unico scostamento emerge ad aprile, quando le esportazioni su rotaia dalla Cina mostrano un crollo del 10,2% in tonnellate per chilometri rispetto allo stesso mese del 2019, causato dal primo confinamento in Europa.
Nei cinque mesi successivi il traffico è ripreso in modo consistente, grazie anche all’azzeramento della stiva belly degli aerei e della riduzione della frequenza dei servizi marittimi. A questo calo drastico dell’offerta di trasporto ha corrisposto l’aumento della domanda per trasportare dalla Cina materiale sanitario connesso alla pandemia, come i dispositivi di protezione individuali.
I dati più recenti forniti dalla ricerca di Transport Intelligence riguardano settembre. In questo mese le statistiche cinesi mostrano un traffico di 2,644 miliardi di tonnellate per chilometri, con un incremento del 3,4% rispetto a settembre 2019.