L’agenzia della sicurezza, l’Ansfisa, con la decisione del 2 novembre 2021 aveva imposto drastiche limitazioni di velocità per i treni merci composti da carri equipaggiati con freni di tipo LL, con la motivazione che si erano verificati episodi di surriscaldamento pericoloso dal punto di vista della sicurezza per il rischio di incendi o deformazioni dei ceppi. Ma per le imprese ferroviarie merci queste severe prescrizioni rappresentano una restrizione eccessivamente conservativa e non sostenute da adeguate giustificazioni tecniche o scientifiche. Anche perché a dire il vero si era trattato di una manciata di casi, ma l’Ansfisa ha preferito emanare una prescrizione prudenziale, seppur alquanto drastica.
Ora è arrivata la decisione dell’European Railway Agency che nel frattempo ha istituito un gruppo di lavoro d’urgenza europeo per arrivare in tempi brevi a misure di mitigazione armonizzate a livello continentale, visto che le autorità estere hanno evidenziato criticità ai freni LL senza tuttavia imporre misure forti come quelle italiane, riservandosi in seguito di approfondire eventuali soluzioni definitive. In sostanza resta alta la guardia, ma l’Era in pratica ha sconfessato le misure draconiane assunte dall’Agenzia italiana che ne ha preso atto e con una comunicazione inviata il 10 febbraio 2022 al gestore della rete e alle imprese ferroviarie si allinea alla decisione europea.
A questo punto sono le imprese e gli operatori a essere responsabili del trasporto e delle misure necessarie per evitare inconvenienti. Questo si traduce in una verifica ancora più scrupolosa durante la composizione dei treni con l’esecuzione della prova freni, mentre i macchinisti devono prestare particolare attenzione nel condurre questi convogli nel rispetto dei più stringenti limiti di velocità che comunque non sono più quelli imposti in precedenza (fino a 60 km/h per i treni con merci pericolose).
Inoltre anche il gestore della rete deve svolgere un ruolo di controllo attivo, attraverso gli strumenti tecnologici che già esistono, ma che devono essere aggiornati considerando nuovi parametri. Si tratta di una serie di portali installati lungo la rete che hanno la funzione di controllo in automatico e durante il transito dei treni per determinati parametri importanti per la sicurezza. In dettaglio ci sono gli Rtb (rilevamento termico boccole) e gli Rtf (rilevamento temperatura assi frenati), ormai diffusamente installati da Rfi. Con le nuove norme di Era questi devono essere parametrati su un valore sperimentale di 280°, utile a segnalare in modo efficace e sicuro eventuali anomalie sulla temperatura degli assi e dei freni. Le procedure stabilite dall’Agenzia europea hanno l’obiettivo di coniugare sicurezza e regolare esercizio ferroviario, sarà la sperimentazione quotidiana a stabilire se la strada è quella corretta.
Piermario Curti Sacchi